Possedere Bitcoin (BTC) nella propria tesoreria diventerà presto uno standard aziendale. Di recente, la società di Wall Street MicroStrategy ha fatto notizia con la decisione di assegnare una grande porzione della sua tesoreria a Bitcoin. Comprando oltre 21.000 BTC ad agosto e altri 17.000 a settembre, il suo CEO, Michael Saylor, appare già come un veggente. I titoli di MicroStrategy hanno assistito a un rialzo simile a quello tracciato da BTC, aumentando del 50%. Secondo Saylor, Bitcoin era la migliore copertura contro l’inflazione e la migliore riserva di valore, opinione confermata dal suo commento “Cash is trash.” Finora, la sua scommessa è stata notevolmente remunerativa.

Dal punto di vista tecnico, Bitcoin è effettivamente una riserva di valore globale. BTC non è solo un fenomeno statunitense o asiatico: persone di tutto il mondo lo possiedono e lo scambiano attraverso una miriade di exchange locali, rendendo la pool di liquidità disponibile sia globale che capillare in termini di granularità.

Ci sono molte altre motivazioni tecniche per definire Bitcoin una protezione contro l’inflazione. BTC è una classe di asset numerus-clausus, quindi le unità in circolazione sono un numero finito (un massimo di 21 milioni di monete) molto simile all’oro, agli immobili di lusso e alle opere d’arte. Inoltre, la criptovaluta presenta una nuova offerta in costante calo, in seguito ad eventi detti halving, e una cultura di detenzione a lungo termine tra la maggior parte dei partecipanti. Tutto questo implica un’offerta ridotta. Storicamente, BTC sembra replicare le sue precedenti bull run post-halving. Ci troviamo nel ciclo del terzo halving, e per ora tutto sembra procedere come previsto. Dal lato della domanda, il quadro continua ad allargarsi.

Le economie mondiali stanno entrando in fasi monetarie fortemente espansionistiche (un quantitative easing generalizzato, per intenderci) per reagire alla pandemia di COVID-19. Fino ad oggi, Bitcoin ha fornito prestazioni migliori di qualsiasi classe di asset durante la crisi, stimolando nuova domanda e guadagnando reputazione come riserva di valore globale. Il fatto che si tratti di un bene etereo e non legato a flussi di cassa economici reali, a differenza di azioni o immobili, gioca a suo vantaggio quando le economie di tutto il mondo cadono nel vuoto.

Bitcoin offre un bene rifugio digitale alternativo. La domanda, quindi, si sta materializzando in base a considerazioni puramente monetarie, e a livello tecnico Bitcoin rappresenta una copertura naturale contro l’inflazione in tal senso. Preso sarà uno standard aziendale come i buoni del tesoro.

Le crypto come asset di tesoreria

L’attuale trend aziendale presenta anche un leggero movente ideologico. Per i chief financial officer più esperti, avere una porzione della tesoreria in asset digitali fornisce un certo grado di protezione e arbitraggio normativi. Nessuno controlla la blockchain di Bitcoin, e nessun governo può attaccarla e impadronirsi di fondi operativi. Questa valvola di sicurezza aggiuntiva, una funzionalità appartenente a gran parte delle blockchain (resistenza alla censura), è in realtà una delle principali raison d'être di BTC.

Questa caratteristica può essere un deterrente per la maggior parte delle banche centrali, in quanto vogliono gestire le proprie valute e le proprie blockchain, non quella di Bitcoin, e sicuramente vogliono controllare l’emissione. Al contrario, Bitcoin presenta uno schema di emissione programmatico e non discrezionale, ragione per cui la criptovaluta verrà accolta da molti chief financial officer, ironicamente sia i più prudenti che i più all’avanguardia.

Ciò che sorprende nel caso di Saylor e MicroStrategy sono le dimensioni della scommessa. Con una capitalizzazione di mercato pari a circa 2 miliardi di dollari, una puntata da 425 milioni sembra molto significativa per l’attività. Finora, ha decisamente dato i suoi frutti. Scommettere tutto potrebbe apparire sconsiderato, ma non scommettere nulla sarebbe stato persino peggio.

Quello che ora sembra avventato o estremo sarà la norma in futuro. Con una stima approssimativa di 10.000 miliardi di dollari nelle tesorerie aziendali di tutto il mondo, anche solo un’allocazione del 3% dirottata dal contante rappresenta 300 miliardi di dollari, una cifra piuttosto vicina al valore aggregato di Bitcoin, in denaro liquido. Questi ordini di grandezza annunciano l’arrivo della nuova ondata di BTC. La domanda aumenta e l’offerta diminuisce. Presto, ogni chief financial officer chiederà serenamente non se l’azienda ha bisogno di esposizione a questa classe di asset, ma come ottenerla nel modo giusto e a chi affidarsi per la gestione dei suoi asset digitali.

Questo articolo non contiene consulenze o raccomandazioni in materia di investimenti. Ogni investimento e operazione di trading comporta dei rischi, i lettori sono tenuti a condurre una ricerca propria quando prendi una decisione.

Le idee e le opinioni espresse in questo articolo appartengono unicamente all’autore e non riflettono necessariamente i punti di vista di Cointelegraph.

Marc Fleury è il CEO e co-fondatore di Two Prime, una società fintech focalizzata sull’applicazione finanziaria delle crypto nell’economia reale. Grazie alla sua esperienza in ruoli di consulenza per private equity e alla sua ricerca accademica sulla moderna teoria monetaria e sul sistema bancario, fornisce direzioni strategiche su importanti investimenti e collaborazioni di sviluppo per la società.