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Craig Wright, celebre informatico australiano che da tempo sostiene di essere la mente di Bitcoin, è stato deferito ai pubblici ministeri britannici per presunta falsa testimonianza.
In data odierna un giudice dell'Alta Corte di Londra ha stabilito che Wright ha ampiamente dichiarato il falso, sostenendo di essere Satoshi Nakamoto, lo pseudonimo autore del white paper di Bitcoin (BTC) del 2008.
In una sentenza di marzo, il giudice James Mellor ha stabilito che le prove smentiscono in modo schiacciante l'affermazione di Wright dopo che il Crypto Open Patent Alliance (COPA) ha avviato un processo per impedire a Wright di far causa agli sviluppatori di BTC.

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Caso deferito al pubblico ministero

Secondo la Reuters, la sentenza emessa dal giudice Mellor in data odierna stabilisce che la condotta di Wright richiede il rinvio al Crown Prosecution Service (CPS) britannico per la valutazione delle accuse di falsa testimonianza.  
Il giudice ha sottolineato che le accuse di spergiuro dovrebbero essere prese in considerazione a causa della fallace deposizione di Wright durante il processo avviato dal COPA. 
Inoltre, Mellor ha sottolineato che l'azione penale, un mandato di arresto o l'estradizione potrebbero essere perseguiti a causa della gravità delle azioni e delle menzogne di Wright.

Congelati i beni di Wright

Secondo un documento legale depositato il 5 luglio, l'Alta Corte del Regno Unito avrebbe inoltre emesso un ordine di congelamento dei beni di Wright.
L'ordine ha comportato il blocco del patrimonio di Wright al fine di aiutare il conduttore di podcast e imprenditore Peter McCormack, citato in giudizio da Wright per diffamazione nel 2019.
Il congelamento degli asset di Wright ha permesso a McCormack di recuperare circa 1,5 milioni di sterline (per un valore di 1,9 milioni di dollari) di spese legali sostenute nella causa per diffamazione.

Il COPA smonta le affermazioni di Wright

Il 23 maggio, il giudice Mellor ha emesso una sentenza dettagliata sul caso avviato dal COPA, smontando la mole di prove e asserzioni fabbricate da Wright sulla propria identità.
Nel caso, il COPA ha provato come Wright si sia impegnato in un elaborato schema di falsificazione e inganno nella costruzione di elementi probatori a sostegno delle sue ormai comprovate affermazioni sulla falsificazione dell'identità.
Il team legale del COPA ha difatti presentato una serie di prove e testimonianze di esperti, mettendo a nudo le evidenze menzognere di Wright e le incongruenze delle prove contraffatte della sua identità.

Traduzione a cura di Walter Rizzo