Questa settimana l'azienda di analisi blockchain Chainalysis ha ridotto il suo organico di un ulteriore 15%, citando la necessità di ridurre le spese a causa delle difficoltà causate dal mercato ribassista. L'azienda ha confermato a Cointelegraph di aver licenziato circa 135 persone: prima degli ultimi tagli, la compagnia aveva circa 900 dipendenti.

Madeleine Kennedy, vicepresidente delle comunicazioni di Chainalysis, ha dichiarato: "Sebbene Chainalysis continui a essere ben posizionata per il successo a lungo termine, siamo molto focalizzati sulla crescita efficiente. A causa delle attuali condizioni di mercato, riteniamo necessario ridurre le nostre spese. Continueremo a portare avanti nostra missione di incrementare la fiducia nelle blockchain tra agenzie governative, istituzioni finanziarie e imprese crypto."

Si tratta della seconda ondata di licenziamenti per Chainalysis quest'anno: a febbraio, l'azienda aveva tagliato circa 40-50 posti di lavoro. Il mercato ribassista sta riducendo la domanda per i prodotti commerciali della compagnia.

La capitalizzazione di mercato delle criptovalute è scesa del 64% rispetto al picco raggiunto quasi due anni fa. I mercati sono rimasti sono rimasti pressoché immobili rispetto a inizio anno, mentre Bitcoin (BTC) viene costantemente respinto alla resistenza a 30.000$. Volatilità, liquidità e volumi di trading sono in calo.

Un report di Forbes, che cita un'e-mail inviata dal CEO di Chainalysis Michael Gronager al resto dello staff, suggerisce che i tagli riguarderanno principalmente i team di marketing e sviluppo aziendale focalizzati sul settore privato.

Molte aziende crypto hanno licenziato parte del proprio personale nel 2023. A settembre, Binance.US ha licenziato un terzo dei posti di lavoro a causa delle crescenti pressioni normative. Il mese scorso anche la società blockchain R3 ha licenziato circa un quinto della sua forza lavoro.