Martedì, 6 novembre: i mercati delle criptovalute sono di nuovo in crescita, con Ripple (XRP) che sorpassa temporaneamente Ethereum (ETH), diventando la prima altcoin in termini di capitalizzazione di mercato.
Grafico fornito da Coin360
Il Bitcoin (BTC) è in rialzo dello 0,3% rispetto alla giornata di ieri, con una quotazione di 6.477$. Sul grafico mensile, la criptovaluta è ancora in ribasso dell'1,67%.
Grafico settimanale del Bitcoin. Fonte: CoinMarketCap
Ottima performance di Ethereum, che guadagna il 3,64% rispetto a ieri, passando da 206$ a 215$. Al momento della stesura di questo articolo, ETH ha riguadagnato la sua seconda posizione nella classifica di CoinMarketCap, con una capitalizzazione di circa 22,2 mld di dollari.
Grafico settimanale di Ethereum. Fonte: CoinMarketCap
Ripple ha guadagnato quasi il 10%, superando (anche se per poco) ETH in termini di capitalizzazione di mercato. Al momento della stesura di questo articolo, 1 token XRP è scambiato per circa 0,53$, mentre la capitalizzazione della moneta si aggira sui 21,4 mld di dollari.
Grafico settimanale di Ripple. Fonte: CoinMarketCap
Bitcoin Cash (BCH) continua a registrare guadagni dopo il recente hard fork: la moneta è in rialzo dell'8,59%, con una quotazione di 602$. Sul grafico settimanale, il valore minimo toccato dalla criptovaluta è 415$ (31 ott.).
Grafico settimanale di Bitcoin Cash. Fonte: CoinMarketCap
Stellar (XLM) guadagna il 7%, finendo a quota 0,260$. La capitalizzazione di mercato dell'altcoin si aggira sui 4,93 mld di dollari, mentre il volume giornaliero è pari a 95,4 mln.
La capitalizzazione complessiva del mercato passa a 217 mld di dollari, dopo aver registrato un minimo settimanale di 202$ il 31 ottobre.
Grafico settimanale della capitalizzazione di mercato. Fonte: CoinMarketCap
Il 5 novembre, Michael Novogratz ha rilasciato una nuova previsione rialzista sul futuro prezzo del Bitcoin (BTC): a suo parere il prossimo anno la criptovaluta potrebbe raggiungere quota "20.000$ o più". Secondo Novogratz, nel prossimo anno le condizioni del settore cambieranno parecchio, in quanto la "FOMO" ("Fear of missing out", "Paura di perdere un'occasione") degli investitori istituzionali causerà un'impennata dei prezzi.