Le discussioni normative in India legate a un possibile divieto sulle crypto sono risultate in un’ondata di vendite nel panico sul grande exchange di criptovalute WazirX, causando un enorme crollo dei prezzi per i principali asset, tra cui Bitcoin (BTC) e Ether (ETH).

I prezzi delle crypto in India hanno subito un duro colpo quando il parlamento ha annunciato che introdurrà 26 nuove leggi nella sessione invernale, tra cui il Cryptocurrency and Regulation of Official Digital Currency Bill, 2021. Come segnalato da Cointelegraph, il disegno di legge punta a una votazione legislativa sulla creazione di una valuta digitale ufficiale e al tempo stesso impone un divieto su “tutte le criptovalute private,” a partire da lunedì.

Alle 04:30 di mercoledì, un sell-off di massa su WazirX ha spinto il prezzo di Bitcoin da quasi 4.600.000 rupie indiane (61.820,73$) a 3.917.659 rupie (52.650,55$), un calo del 14,8% nell’arco di due ore. Allo stesso modo, altri token popolari, tra cui Ether e Cardano (ADA), hanno subito svalutazioni a due cifre sull’exchange locale.

Il crollo del prezzo di Bitcoin su WazirX
Il crollo del prezzo di Bitcoin su WazirX. Fonte: WazirX

In un commento a Cointelegraph, il CEO di WazirX, Nischal Shetty, ha evidenziato che solitamente il mercato crypto indiano presenta un premio rispetto ai prezzi nel mercato globale:

“Questo evento di vendita nel panico ha spinto il mercato indiano a correggersi e i prezzi hanno raggiunto il livello globale.”

Inoltre, Shetty ha sottolineato i vari casi d’uso delle criptovalute come asset o utilità, citando il suggerimento dell’ex segretario delle finanze indiano Subhash Chandra Garg che, se il governo dovesse introdurre un divieto sulle criptovalute, “dovrebbe vietare il caso d’uso delle criptovalute come ‘valuta’.

Jay Hao, CEO dell’exchange di criptovalute OKEx, ha spiegato a Cointelegraph la necessità di un approccio sofisticato alla regolamentazione dei crypto asset in India:

“L’India presenta il più alto numero di utenti crypto al mondo, e spetta al governo proteggere gli interessi di un grande numero di investitori crypto nel paese.”

Commentando il divieto crypto in India, la CEO di BTC Markets, Caroline Bowler, ha affermato, “questo divieto non funzionerà nel lungo termine e rappresenterebbe un passo indietro,” aggiungendo che “il divieto non è un’opzione per proteggere gli interessi degli investitori”:

“Anche se i governi possono provare a vietare o cercare di contenere le criptovalute, la stessa natura decentralizzata della tecnologia lo impedisce.”

L’investitore blockchain indiano Evan Luthra ha condiviso il parere di Bowler, spiegando a Cointelegraph che è impossibile per i governi limitare l’accesso alle criptovalute, “per il loro design, è impossibile farlo.” Citando il rapido sviluppo dell’infrastruttura a El Salvador per l’adozione mainstream di Bitcoin, il giovane imprenditore crede che presto il governo indiano sarà costretto ad accettare e trattare con criptovalute:

"È successo prima con il pubblico, poi con le banche e ora anche il governo dovrà imparare a trattare con le criptovalute in un futuro di metaverse.”

Come ultimo consiglio agli investitori indiani, Shetty crede sia necessario avere fiducia nei legislatori del paese. “Niente panico,” ha concluso.

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L’annuncio arriva dopo un dibattito parlamentare sulle criptovalute del 15 novembre in cui molti regolatori hanno concluso che, anche se le crypto non possono essere fermate, dovrebbero essere regolamentate più pesantemente.

Ad agosto, un rappresentante della Reserve Bank of India ha indicato che l’istituzione intende avviare i test preliminari per una central bank digital currency entro la fine del 2021. L’India è attualmente uno dei più grandi mercati al mondo con oltre 20 milioni di investitori crypto.