In Uganda, un presunto schema piramidale basato su criptovalute avrebbe truffato decine di soggetti che vi avevano investito e lavorato.
Dunamiscoins Resources Limited è stata fondata lo scorso mese a Masaka, invitando un gran numero di soggetti a investire e a entrare a far parte della sua "rete di valute digitali". Gli uffici della società sono stati tuttavia chiusi in segreto ad appena un mese dall’apertura: i dipendenti sostengono di essere arrivati in ufficio e di averlo trovato completamente vuoto.
Dunamiscoins obbligava i dipendenti a pagare per cominciare a lavorare
Un imprenditore che lavora a fianco degli ormai chiusi uffici di Dunamiscoins sostiene che l'azienda stesse convincendo diverse persone a lavorare con la promessa di un ritorno del 40% sugli investimenti. Stando all’imprenditore, la compagnia collaborava con società di trasferimento di denaro della città per reclutare nuovi soggetti da inserire nello schema.
Dunamiscoins avrebbe inoltre chiesto a ogni partecipante di pagare 20.000 scellini ugandesi (5$) per la registrazione. Secondo un ex addetto alle vendite di Dunamiscoins, la società prometteva elevati ritorni sugli investimenti ma teneva i soldi versati dai suoi dipendenti per la registrazione.
Cointelegraph ha tentato di entrare in contatto con Dunamiscoins utilizzando l'e-mail presente sul sito web dell'azienda, ricevendo come risposta un avviso che segnala come l'indirizzo in questione non esista più.
Di recente il vice governatore della Banca d’Uganda ha comunicato che le attività basate su criptovalute non sono ad oggi regolamentate nel Paese. Nel giugno del 2019 la Banca metteva in guardia i cittadini circa le scarse protezioni loro offerte qualora avessero investito in criptovalute non regolamentate e sottolineava i vari rischi associati allo scambio delle crypto.