Un nuovo rapporto sui crimini legati alle criptovalute rivela che nel 2022 ci sono state meno vittime di truffe, a causa del calo dei prezzi degli asset e dell'uscita dal mercato di utenti inesperti. Secondo un rapporto del 16 agosto di Chainalysis, il fatturato totale delle truffe cripto, per l'anno in corso, è attualmente di 1,6 miliardi di dollari, con un calo del 65% rispetto al periodo precedente.

"Dal gennaio 2022, i ricavi delle truffe sono diminuiti più o meno in linea con i prezzi del Bitcoin. [...] non sono solo i profitti derivanti dagli scam a diminuire: il numero cumulativo di trasferimenti individuali verso progetti scam è il più basso degli ultimi quattro anni".

L'autore del rapporto, Eric Jardine, responsabile della ricerca sui crimini informatici di Chainalysis, spiega che gli investitori in criptovalute hanno maggiori probabilità di cadere nelle truffe durante i mercati rialzisti, quando le opportunità di investimento e i rendimenti elevati sono più allettanti per le vittime.

Fonte: Chainalysis

Jardine ha anche ipotizzato che i mercati rialzisti presentano in genere una maggiore prevalenza di utenti nuovi e inesperti, che hanno maggiori probabilità di cadere vittime di truffe.

Il ricercatore ha dichiarato che i risultati sono falsati anche dalle truffe relativamente grandi di PlusToken e Finiko nel 2021, che hanno fruttato 3,5 miliardi di dollari in totale. Al contrario, Jardine osserva che la truffa più grande del 2022 finora ha fruttato solo 273 milioni di dollari ed è legata alla piattaforma di investimenti in cannabis JuicyFields.io, che avrebbe impedito agli investitori di accedere ai propri conti sul loro servizio di "e-growing" incentrato sulla cannabis.

Hacks e fondi rubati

Mentre i ricavi provenienti dalle truffe sono diminuiti nel corso dell'anno, Jardine ha osservato che gli attacchi hacker basati sulle crypto hanno invertito la tendenza, aumentando del 58,3% nel periodo di luglio 2022 fino a 1,9 miliardi di dollari, una cifra che non include l'hacking del bridge Nomad da 190 milioni di dollari iniziato il 1° agosto.

Fonte: Chainalysis

Jardine ha dichiarato che questo aumento è in gran parte attribuibile all'incremento delle applicazioni DeFi, che sono salite alle stelle nel 2021:

"I protocolli DeFi sono particolarmente vulnerabili all'hacking, in quanto il loro codice open source può essere studiato ad nauseum dai criminali informatici in cerca di exploit".

Jardine ha aggiunto che non è tutto negativo, perché i linguaggi di programmazione degli smart contract come Solidity sono relativamente nuovi e questi exploit possono "essere utili per la sicurezza, in quanto consentono la verifica del codice".

Il rapporto ha anche rilevato che una grande percentuale di questi hacker proviene da unità di hacking d'élite nordcoreane, come il Lazarus Group, a cui sono attribuiti circa la metà delle violazioni informatiche che coinvolgono criptovalute rubate.

Jardine ha anche notato che i ricavi del mercato darknet sono diminuiti del 43% nel 2022, soprattutto a causa della chiusura dei server della darknet russa Hydra Marketplace, da parte delle forze dell'ordine tedesche il 5 aprile.

I mercati darknet sono black market del dark web che offrono in vendita beni e servizi illeciti, spesso utilizzando le criptovalute come metodo di pagamento.