In data 4 marzo, il Congresso degli Stati Uniti ha tenuto un incontro dal titolo "I blocchi costruttivi del cambiamento: i benefici della tecnologia blockchain per le piccole imprese".
Quattro esperti del settore blockchain hanno risposto alle domande di svariati funzionari del governo statunitense, non soltanto in merito ai registri distribuiti ma anche a Bitcoin e alle criptovalute. Durante l'incontro, un testimone ha definito l'attuale tassazione delle criptovalute eccessivamente complessa.
"Fare i conti per le tasse è un incubo con le criptovalute", ha commentato Marvin Ammori, consulente legale di Protocol Labs, quando il rappresentante statunitense Steve Chabot ha chiesto se la tecnologia blockchain fosse pronta per l'adozione di massa.
Ammori critica il sistema fiscale statunitense
Ammori ha affermato che la tecnologia blockchain è assolutamente pronta per l'adozione di massa dal punto di vista tecnico a patto che vengano apportate alcune modifiche per semplificarne l'utilizzo, specialmente per quanto riguarda l'interfaccia utente.
Ben diverso il punto di vista legale. Ammori ha sottolineato che la tassazione con l'Internal Revenue Service (IRS) degli Stati Uniti risulta ancora parecchio difficile:
"Il regime fiscale è molto complicato. Se questa mattina avessi voluto spendere Bitcoin per un caffè, avrei dovuto tenere traccia dei BTC da me pagati, del loro valore al momento della transazione, e infine considerare il guadagno o la perdita di capitale per ogni singolo acquisto."
Per risolvere questo problema, Ammori ha proposto una forma di esenzione fiscale:
"Si potrebbe introdurre un'esenzione fiscale de minimis, che è già stata proposta: il Virtual Currency Tax Fairness Act. Penso che tutti voi dovreste supportarla."
Ammori ha inoltre richiesto maggiore trasparenza in merito alle linee guida della Securities and Exchange Commission (SEC) e della Commodity Futures Trading Commission (CFTC).
Prima dei commenti di Ammori, anche il testimone Jim Harper dell'American Enterprise Institute ha espresso la necessità di maggiore chiarezza da parte delle agenzie governative statunitensi, sia per la tassazione che per l'utilizzo più generale delle criptovalute.