Poiché l'inflazione in aumento minaccia di ridurre ulteriormente il potere d'acquisto dell'ecosistema fiat globale, trovare la copertura perfetta contro un'economia in calo rappresenta per molti una priorità.
Partecipando a questa discussione, il CEO di Tesla Elon Musk ha chiesto pubblicamente il probabile tasso di inflazione nei prossimi anni. Ha risposto il miliardario americano e CEO di MicroStrategy Michael J. Saylor, secondo il quale l'incremento dell'inflazione causerà un flusso di denaro dai mercati fiat tradizionali ad asset scarsi come Bitcoin (BTC):
"L'inflazione dei prezzi al consumo in USD continuerà vicino ai massimi storici, mentre l'inflazione degli asset aumenterà il doppio più velocemente rispetto a quella dei prezzi al consumo. Le valute più deboli crolleranno, mentre la fuga di capitali da contanti, debiti e value stock verso beni scarsi come Bitcoin si intensificherà."
USD consumer inflation will continue near all time highs, and asset inflation will run at double the rate of consumer inflation. Weaker currencies will collapse, and the flight of capital from cash, debt, & value stocks to scarce property like #bitcoin will intensify.
— Michael Saylor⚡️ (@saylor) March 14, 2022
Negli ultimi sei mesi, le principali economie – tra cui Regno Unito, Turchia, Russia e Stati Uniti – hanno assistito a una pressione inflazionistica senza precedenti a causa delle incertezze e dei disservizi globali, dovuti alla pandemia e al conflitto attualmente in corso in Europa.
Musk si è detto d'accordo con le considerazioni di Saylor: "Non è del tutto imprevedibile che si possa giungere a questa conclusione." Musk ha riconosciuto che gli asset prevalentemente scarsi potrebbero aiutare gli investitori a mantenere intatto il loro potere d'acquisto durante i periodi di forte inflazione:
"Come principio generale, per coloro che cercano consigli da questo thread, è meglio possedere cose fisiche – come una casa o azioni in società che ritenete creino buoni prodotti – piuttosto che dollari quando l'inflazione è alta.
Per quel che vale, possiedo ancora e non venderò i miei Bitcoin, Ethereum e Doge."
As a general principle, for those looking for advice from this thread, it is generally better to own physical things like a home or stock in companies you think make good products, than dollars when inflation is high.
— Elon Musk (@elonmusk) March 14, 2022
I still own & won’t sell my Bitcoin, Ethereum or Doge fwiw.
Nel dicembre 2021, Musk ha confermato che il colosso dei veicoli elettrici Tesla avrebbe iniziato ad accettare DOGE per la propria merce. La notizia fece impennare il valore del token del 25%:
"Tesla renderà acquistabile il proprio merchandise con Doge, per vedere come va."
Tesla will make some merch buyable with Doge & see how it goes
— Elon Musk (@elonmusk) December 14, 2021

Tuttavia, l'ultimo tweet di Musk a sostegno delle criptovalute non ha avuto alcun impatto positivo sul prezzo di Dogecoin.
Nel tentativo di migliorare la legittimità del proprio ecosistema, la Dogecoin Foundation ha registrato "Doge", "Dogecoin" e i loghi associati come trademark nell'Unione Europea:
"Dato un numero crescente di tentativi in malafede da parte sia di singoli individui che di organizzazioni di registrare marchi per 'Doge,' 'Dogecoin' e persino i loghi creati per Dogecoin da Christine Ricks, abbiamo dovuto registrare i trademark per proteggere tutti i buoni shibes nella community di Dogecoin."
Given an increasing number of bad faith attempts to register trademarks for "Doge", "Dogecoin" and even the logos created for Dogecoin by Christine Ricks by people and organisations, we had no option but to register them to protect all good shibes in the @Dogecoin community. 2/2
— Dogecoin Foundation (@DogecoinFdn) March 2, 2022
Jens Wiechers, membro del consiglio esecutivo di Dogecoin, ha dichiarato che la mossa mira ad eliminare i tentativi da parte di individui non affiliati di utilizzare il brand come strumento di estorsione.