Rendere possibile la veridicità e la certa paternità dei dati nel mondo della formazione, riuscendo definitivamente ad ostacolarne l'alterazione e, dunque, garantendo elevati standard di accountability: questo quanto perseguito da DAC, il progetto italiano basato su blockchain che risolve un problema ad oggi avvertito in molti Paesi, ossia quello della certificazione delle competenze.

Acronimo di Digital Accountability Councelors, DAC è stato presentato la scorsa settimana all'Indire-Istituto nazionale di documentazione, innovazione e ricerca educativa nell'ambito di Erasmus Ka2/Strategic partnership for higher education, e troverà presto atterraggio europeo. Il progetto sfrutta il registro decentralizzato per far in modo che i dati interessati non possano essere alterati: la blockchain viene infatti usata per notarizzare l'impronta digitale (hush) dei documenti, che in questo modo sono resi certi e immutabili. In generale, dunque, DAC evita la falsificazione – in crescita ormai in tutti i settori – e permette piena accountability, ossia la responsabilizzazione dei soggetti che rilasciano dichiarazioni di cui assicurano l'autenticità (elemento fondamentale nel quadro della cittadinanza europea). Poste queste basi, è evidente come il progetto assuma particolare rilevanza nel mondo del lavoro, sia per i recruter che per i lavoratori stessi. 

Ad elaborare DAC è stato un gruppo di aziende tra cui Deleganoi, OpenCom, Commercio Network, Sangiusto e la start-up innovativa Resistere. Tanti anche i partner associati: Lateralcode (software house specializzata in sicurezza informatica), CIFA Italia (confederazione datoriale), il fondo paritetico interprofessionale Fonarcom (attento alle competenze dei lavoratori italiani) e la facoltà di Ingegneria elettrica e informatica dell'Università di Zagabria.

L'importanza dell'accountability 

Nel processo formativo l'accountability è faccenda cruciale, e sta giocando un ruolo sempre più di primo piano soprattutto all'interno dello scenario europeo. La diffusione della formazione continua e l'affermarsi di un sistema integrato di politiche attive con notevoli risorse finanziarie a disposizione, infatti, hanno moltiplicato i soggetti, aumentando i rischi sulla certezza e la qualità della formazione erogata e recepita. In tale contesto, dunque, è fondamentale eliminare tutte le zone di opacità, rendendo totalmente affidabile ogni tappa dei vari percorsi formativi presenti sul mercato.

Gli effetti di DAC

DAC avrà ripercussioni positive non solo sullo scenario italiano, ma anche su quello europeo. Ad esempio, consentirà agli enti di formazione di rilasciare certificati autentici, impedendo che questi siano manomessi o falsificati. Per il fondo interprofessionale, inoltre, sarà più semplice scegliere come finanziare i piani dei vari enti di formazione. Allo stesso modo, l'imprenditore potrà avere piena certezza delle competenze acquisite dal lavoratore o dal candidato e piena fiducia in chi ne ha notarizzato – tramite blockchain – gli incrementi di esperienza e di formazione.

Come spiegato da Iacopo Sensi di Resistere a il Sole 24 Ore:

"La notarizzazione dei curricula permetterà ai recruiter di accelerare il processo di selezione. Il rifiuto di un candidato potrebbe già suonare come un campanello d'allarme. E' evidente che, aumentando la loro accountability, enti e recruiter innescheranno il circolo virtuoso della responsabilizzazione che diventerà uno standard naturale nei processi di formazione e selezione". 


In definitiva, DAC sarà utile agli enti di formazione e ai professionisti che vorranno garantire autenticità, paternità e immutabilità delle dichiarazioni rilasciate; sarà inoltre ottimale per tutti i soggetti implicati nella rete dei servizi al lavoro, in quanto saprà dare garanzia sull'effettività e la qualità della formazione, sia erogata che acquisita.