Dal momento del suo lancio, avvenuto circa 12 anni fa, Bitcoin (BTC) ha affrontato vari cicli, sia rialzisti che ribassisti, ciascuno maggiore del precedente. Ma cosa causa questi cicli? Il co-fondatore di Decred, Jake Yocom-Piatt, ha dichiarato a Cointelegraph che la risposta si trova... nel cervello umano:
"I cicli rialzisti e ribassisti di Bitcoin sono correlati alla psicologia umana, alla durata dell'attenzione e alle caratteristiche dell’offerta di BTC, deterministica e decrescente".
Nel corso degli anni, gli esperti hanno discusso diverse metodologie per studiare i cicli di Bitcoin, tra cui il noto modello Stock-to-Flow di PlanB, che prevede i prezzi futuri di Bitcoin sulla base del suo halving, un evento che avviene ogni quattro anni.
Bitcoin è diverso da qualsiasi asset precedente, con il suo supply finito e la facilità di spostamento dell’asset. Ci si potrebbe chiedere, tuttavia, se la natura del Bitcoin come bene basato su un codice informatico possa dettare in un certo modo i suoi cicli di prezzo, soprattutto perché le ricompense per il mining si dimezzano ogni quattro anni: questo significa, di fatto, immettere sempre meno Bitcoin sul mercato ogni volta che un blocco viene estratto. Anche il suo supply, bloccato a circa 21 milioni, potrebbe essere un fattore determinante nell'equazione.
Yocom-Piatt ha spiegato: "Il supply di Bitcoin si riduce costantemente rispetto alla circolazione totale, ed inoltre c’è un notevole shock del lato della domanda ad ogni halving":
"Le bull run si verificano quando la domanda inizia a superare l'offerta, facendo salire il prezzo, il che attira l'attenzione degli investitori miopi. Dopo un certo periodo di tempo, l'attenzione di questi soggetti si affievolisce, e si ritorna verso un bear market. Durante le fasi rialziste l’attenzione generale verso Bitcoin cresce, mettendo le basi per la successiva bull run."
Recentemente Bitcoin è stato molto vicino al suo massimo storico del 2017, a circa 20.000$, e di conseguenza ha ricevuto una notevole attenzione mediatica.