In seguito all'elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti a novembre 2024, il valore totale delle criptovalute bloccate (TVL) nei protocolli di finanza decentralizzata (DeFi) ha subito forti contraccolpi.
Dopo le elezioni americane, il TVL della DeFi è cresciuto fino a 138 miliardi di dollari il 17 dicembre, per poi ripiegare a 92,6 miliardi di dollari in data odierna, come rilevato dall'analista Miles Deutscher.
Sebbene Solana abbia sopportato il carico maggiore di critiche a causa dell'affievolirsi della popolarità delle sue memecoin, Ethereum ha affrontato le proprie sfide negli ultimi cicli, con Ether (ETH) che non è riuscito a raggiungere un nuovo massimo storico nonostante l'impennata di Bitcoin (BTC) al di sopra dei 109.000 dollari il 20 gennaio, giorno dell'insediamento di Trump. Anche il TVL di Ethereum è diminuito di 30,6 miliardi di dollari rispetto ai massimi del ciclo, secondo i dati di DefiLlama.

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Fonte: Miles Deutscher

Il prezzo record di 4.787 dollari di Ether, raggiunto a novembre 2021, resta invariato nonostante gli sviluppi positivi del settore, quali il lancio di fondi negoziati in borsa (ETF) spot negli Stati Uniti e l'ordine esecutivo di Trump per la costituzione di una riserva strategica in Bitcoin.

1,8 miliardi di dollari di deflussi netti settimanali da Ethereum

Durante la settimana scorsa iniziata il 3 marzo, quasi 800.000 ETH – per un valore di circa 1,8 miliardi di dollari – hanno lasciato gli exchange, registrando il più alto deflusso netto di sette giorni da dicembre 2022, stando ai dati di IntoTheBlock.
I deflussi risultano insoliti alla luce del calo del 10% del prezzo di Ether durante il periodo, che ha raggiunto un minimo di 2.007 dollari, secondo CoinGecko. In genere, gli afflussi segnalano una pressione di vendita, mentre i deflussi suggeriscono una detenzione di lungo termine o un movimento verso applicazioni di finanza decentralizzata (DeFi), quali lo staking o lo yield farming.
“Nonostante il costante pessimismo nei confronti del prezzo di Ether, tale tendenza suggerisce che molti detentori percepiscono i livelli attuali come un'opportunità strategica di acquisto”, sostiene IntoTheBlock in un post odierno condiviso su X.
Prima del 3 marzo, Ethereum registrava afflussi netti sugli exchange ogni giorno, segnalando come gli investitori stessero cedendo nel corso del ribasso, spiega Juan Pellicer, senior research analyst di IntoTheBlock, commentando a Cointelegraph. Egli ha sottolineato come il calo di ETH a 2.100 dollari possa aver innescato l'accumulo, portando poi gli investitori a prelevare fondi dagli exchange.

Aggiornamento Pectra incontra ostacoli

La roadmap incentrata sui rollup di Ethereum ha ridotto la congestione e le commissioni sul gas, ma in compenso ha introdotto una frammentazione della liquidità.
L'imminente aggiornamento di Pectra mira a risolvere questo problema migliorando l'efficienza dei layer-2 e l'interoperabilità. Raddoppiando il numero di blob, riduce i costi di transazione e contribuisce a consolidare la liquidità. Inoltre, grazie all'account abstraction, i wallet degli smart contract possono operare più agevolmente su Ethereum e sulle reti layer-2, semplificando il bridging e la gestione dei fondi.
Il 5 marzo, il lancio dell'aggiornamento di Pectra sulla testnet Sepolia ha subito una battuta d'arresto. Lo sviluppatore Ethereum Marius van der Wijden ha segnalato errori sui nodi Geth e blocchi vuoti in fase di mining a causa di un contratto di deposito che innescava una tipologia di evento errata. In seguito, è stata distribuita una correzione.

Traduzione a cura di Walter Rizzo