La domanda per giuristi esperti di tecnologia blockchain è molto alta: lo rivela Brian Burlant, direttore esecutivo di Major, Lindsey & Africa, azienda che si occupa dell'assunzione di personale per studi legali e dipartimenti giuridici.

Secondo Burlant, gli uffici legali faticano a rimanere al passo con i continui sviluppi dell'industria blockchain, ed è pertanto presente una mancanza di candidati che comprendano appieno la tecnologia. 

"Per gli studenti di legge e individui che hanno da poco iniziato la propria carriera," suggerisce Burlant, "accoppiare un approccio aziendale pratico ad una comprensione della tecnologia è un'ottima scelta". Ha inoltre consigliato agli studenti di legge di concentrare i propri approfondimenti unicamente sulla blockchain, e non sulle criptovalute, in quanto a suo parere saranno i registri distribuiti "la vera rivoluzione."

Mary K. Young, collaboratore di Zeughauser Group, ha a tal proposito commentato:

"Alla fine del 2017, il settore della blockchain è divenuto estremamente popolare fra i giuristi. Poi abbiamo assistito al crollo delle criptovalute, e molti avvocati operanti nel settore delle monete digitali sono pian piano tornati a quel che facevano in passato, proprio come la Silicon Valley degli anni '90."

Young sottolinea che anche la domanda per esperti di privacy è aumentata esponenzialmente: negli ultimi cinque anni numerose compagnie, sia globali che nazionali, hanno assunto del personale volto a migliorare il proprio livello di privacy e sicurezza.

Ciononostante, stando ad un sondaggio pubblicato questo mese dalla società di revisione KPMG, un numero considerevole di dirigenti fiscali e finanziari non pianifica di adottare la tecnologia blockchain nel prossimo futuro.