Stando ad un resoconto recentemente pubblicato dalla società di analisi Chainalysis, a marzo il valore medio delle transazioni effettuate verso i wallet di truffe conosciute è diminuito del 30%.

Nonostante i tentativi di alcuni criminali di sfruttare l'epidemia di COVID-19 per convincere le vittime a scaricare applicazioni dannose, donare a false associazioni di beneficenza o acquistare presunte cure per il coronavirus, lo scorso mese abbiamo assistito ad un significativo calo delle entrate per i truffatori crypto.

Le truffe sul coronavirus non sono così pericolose

Il resoconto di Chainalysis sostiene infatti che, nelle due settimane comprese fra il 13 e il 31 marzo, il valore trasferito in media ogni giorno verso wallet appartenenti a truffatori è diminuito da oltre 10.000$ a meno di 5.000$.

Ad aprile questo valore è leggermente aumentato, e ora oscilla attorno ai 7.500$.

Valore delle transazioni dirette verso i wallet di truffatori

Valore delle transazioni dirette verso i wallet dei truffatori. Fonte: Chainalysis

Questi dati suggeriscono pertanto che le truffe a tema COVID-19 risultano molto meno pericolose di quanto si pensasse. Chainalysis evidenzia infatti che la maggior parte di questi fondi — oltre il 95% se si prende in esame l'intero 2019 — sia stato rubato tramite schemi Ponzi e campagne d'investimento fraudolente.

Aumentano le truffe tramite e-mail

L'azienda ha comunque identificato un leggero incremento delle truffe tramite e-mail, nelle quali i truffatori tentano di alimentare le paure delle vittime per il coronavirus.

La scorsa settimana Chainalysis ha segnalato la diffusione di una e-mail fraudolenta nella quale i criminali fingevano di essere il Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti, richiedendo donazioni per finanziare la ricerca di una cura per il COVID-19.

Una nuova tipologia di estorsione

L'epidemia ha anche portato alla nascita di nuove tipologie di estorsione. Solitamente questi criminali sostengono di possedere informazioni compromettenti, che condivideranno con la famiglia e gli amici della vittima a meno che non venga pagato un riscatto.

Si sta tuttavia diffondendo un tipo di ricatto molto più perverso e inquietante: il criminale afferma di essere una persona infetta dal virus e che contagerà le persone care alla vittima se non riceverà un pagamento.