Le transazioni on-chain sulla rete bitcoin (BTC) hanno toccato la cifra più alta da aprile 2017. Lo ha rivelato la newsletter di Diar il 30 aprile, citando i dati di TokenAnalyst.

Ad aprile, continuando un trend già cominciato a fine marzo, anche il volume in dollari USA delle transazioni on-chain ha toccato il valore più alto degli ultimi 14 mesi. Questa cifra, osserva Diar, è simile a quella registrata a giugno 2018, quando il prezzo di bitcoin si aggirava sui 7.000$.

Lungi dal rispecchiare un utilizzo maggiore nel mondo reale, tuttavia, le cause scatenanti del rialzo rimangono il trading e le azioni speculative.

"Il valore on-chain sia in Bitcoin che in dollari USA continua a seguire le tendenze dei prezzi, indicando che la regina delle criptovalute non ha ancora trovato alcun supporto al di fuori del trading speculativo, a quasi due anni dalla sua entrata nella Hall of Fame degli investimenti finanziari", osservano i ricercatori.

Più ribassisti sono invece i dati del volume trimestrale, che è in costante diminuzione dal 2017.

Il primo trimestre del 2019 non ha fatto eccezione, con un calo del 35% del volume rispetto all'ultimo trimestre dello scorso anno, durante il quale si è registrato il calo dei prezzi del bitcoin, da 6.500$ a 3.100$.

L'umore tra gli analisti di lunga data rimane comunque ottimista. Dopo la pubblicazione di un rapporto del fondo Adamant Capital, in cui viene affermato che il mercato ribassista delle criptovalute sta per terminare, anche il cofondatore di Fundstrat Global Advisors Tom Lee ha rilasciato una nuova previsione rialzista.

Il suo ottimismo fa leva sul fatto che, nonostante i problemi giudiziari dell'exchange di criptovalute Bitfinex e della stablecoin tether (USDT), il mercato non ha mostrato segni di debolezza a lungo termine.