Eswar Prasad, professore di politica commerciale presso la Cornell University nonché membro anziano della Brookings Institution, ritiene che lo yuan digitale cinese migliorerà il ruolo del renminbi nel mercato internazionale. Ciononostante, a suo parere difficilmente intaccherà il ruolo di valuta dominante del dollaro statunitense.
In un articolo d'opinione pubblicato su Project Syndicate, Prasad afferma che il governo cinese dovrebbe continuare a riformare i mercati finanziari del Paese e rimuovere le restrizioni ai flussi di capitali per consentire alla propria CBDC di avere un impatto significativo a livello globale.
Il professore sottolinea che il renminbi ha compiuto passi da gigante negli ultimi anni, sia come strumento di pagamento che come riserva di valore. Questo miglioramento è tuttavia avvenuto a scapito di altre valute a corso legale, come euro e sterlina britannica:
"Anche quando il Fondo Monetario Internazionale ha aggiunto il renminbi alle quattro valute che compongono il paniere dei Diritti Speciali di Prelievo (DSP), attribuendo alla valuta cinese una ponderazione del 10,9%, sono stati principalmente euro, sterlina e yen a cedere il passo, non il dollaro."
La Banca Popolare Cinese "continua a gestire il tasso di cambio del renminbi", ha sottolineato Prasad: una politica che non sembra destinata a cambiare nel breve periodo.
Al tempo stesso il professore ha sottolineato che, poiché svariati Paesi in via di sviluppo hanno stresso solidi legami finanziari e commerciali con la Cina, questi "potrebbero iniziare a saldare e fatturare le loro transazioni direttamente nella valuta nazionale cinese". In tal modo, l'adozione dello yuan digitale a livello globale verrebbe notevolmente accelerata.
Questo mese, il Ministero del Commercio cinese ha annunciato che la CBDC verrà testata anche nell'area di Pechino, nonché nelle province di Tianjin ed Hebei. Sebbene non sia stata confermata alcuna data, il Ministero ha chiarito che il framework verrà completato entro fine anno.