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Nel 2018 Donald Trump aveva intenzione di vietare Bitcoin

Nel suo ultimo libro, "The Room Where It Happened", John Bolton racconta che Donald Trump volesse vietare BTC negli Stati Uniti già nel 2018

Nel 2018 Donald Trump aveva intenzione di vietare Bitcoin
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Donald Trump, l'attuale presidente degli Stati Uniti d'America, aveva intenzione di vietare Bitcoin (BTC): lo ha svelato John Bolton, ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale.

Secondo un recente articolo di Forbes riguardante il nuovo libro di Bolton, "The Room Where It Happened", Trump avrebbe ordinato a Steven Mnuchin, Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, di "dare la caccia a Bitcoin". Questa conversazione avvenne nel maggio del 2018, durante una discussione sulle sanzioni e tariffe da imporre alla Cina.

Trump ha già espresso pubblicamente la propria antipatia per la criptovaluta. Nel luglio dello scorso anno, aveva commentato su Twitter:

"Non vado matto per Bitcoin e le altre criptovalute, che non possono essere considerate denaro e il cui valore risulta altamente volatile, basato sul nulla. Gli asset crittografici possono agevolare comportamenti illeciti, come il traffico di droga e altre attività illegali."

Nemmeno Steven Mnuchin apprezza Bitcoin

Il Segretario al Tesoro ha successivamente appoggiato la posizione di Trump, sostenendo che il governo avrebbe esaminato attentamente BTC e le altre criptovalute in quanto questi strumenti vengono spesso utilizzati per il riciclaggio di denaro.

Aveva inoltre previsto che fra pochi anni il valore di Bitcoin arriverà a zero, e nessuno parlerà più della moneta digitale:

"Non parlerò di Bitcoin fra 10 anni, ve lo posso assicurare. [...] Sono pronto a scommettere che persino fra 5 o 6 anni non parlerò di Bitcoin in veste di Segretario del Tesoro, avrò altre priorità. [...] Ve lo posso garantire, personalmente non avrà nulla a che fare con Bitcoin."

A febbraio, Mnuchin ha svelato che il Tesoro degli Stati Uniti pianifica di introdurre nuove regolamentazioni per il settore delle criptovalute. Queste nuove misure mirano a "garantire che le criptovalute non vengano utilizzate come una sorta di conto segreto in una banca svizzera. [...] Stiamo per introdurre nuovi requisiti più stringenti."