In data 13 febbraio, i creatori di Telegram Pavel e Nikolai Durov hanno presentato una documento alla US Securities and Exchange Commission (SEC), segnalando la raccolta di 850 milioni di dollari da parte di 81 investitori per "sviluppo della Blockchain TON, sviluppo e manutenzione di Telegram Messenger".

Le security offerte all'interno del documento sono state descritte come "Accordi d'Acquisto per Criptovalute", e sono state presentate sotto esonero dalla Regola 506(c), che negli Stati Uniti permette l'investimento solo ad investitori riconosciuti, vale a dire in possesso di oltre un milione di dollari o con un reddito annuale di almeno 200.000$, in modo da evitare che i token debbano essere registrati presso la SEC come securities.

La Eastman Kodak Company, che a gennaio di quest'anno ha annunciato il lancio di una ICO sfruttando il medesimo esonero, ha posticipato la propria Coin Offering per verificare più attentamente lo stato di riconoscimento degli investitori.

La data della prima vendita per la ICO dei fratelli Durov è indicata per il 29 gennaio di quest'anno. Segnalando il progetto alla SEC, i Durov permetteranno ai cittadini degli Stati Uniti di investire legalmente nella loro iniziativa, suggerendo in tal modo che alcuni degli 81 investitori citati in precedenza potrebbero essere imprenditori americani.

Anche se il documento inviato al SEC non contiene i nomi degli investitori, il portale d'informazione russo Vedomosti ha oggi rivelato le identità di alcuni dei presunti finanziatori più importanti, citando fonti interne.

Pare che il miliardario russo Roman Abramovich, che ha già investito in criptovalute in passato, sia stato uno dei primi cittadini russi ad essere stato approvato per il finanziamento del progetto. Una fonte presumibilmente vicina al miliardario ha rivelato a Vedomosti che Abramovich avrebbe investito la bellezza di 300 milioni di dollari, mentre altre affermano che tale somma si aggirasse sui 20 milioni.

Sergei Solonin, CEO del fornitore russo di servizi di pagamento QIWI, avrebbe invece investito 17 milioni nel progetto. David Yakobashvili, cofondatore dell'azienda di prodotti caseari Wimm-Bill-Dann, ha rivelato a Vedemosti di aver impegnato nell'iniziativa 10 milioni di dollari.

Si vocifera di una possibile ICO già da dicembre dello scorso anno, quando un vecchio dipendente di Telegram scrisse in rete che il popolare servizio di messaggistica avrebbe lanciato la propria criptovaluta e piattaforma Blockchain, chiamata "The Open Network" o "Telegram Open Network" (TON).

A gennaio di quest'anno è anche trapelato in rete un presunto Whitepaper per TON, ma la sua autenticità non è mai stata confermata pubblicamente dai fratelli Durov.

Il documento presentato alla SEC dai fratelli Durov rivela anche due distributori di security, TON Issuers Inc. e Telegram Group Inc., entrambi con sede nelle Isole Vergini Britanniche. Nella sezione "Individui correlati" del documento, Pavel Durov viene indicato come Executive Officer e Director, mentre suo fratello Nikolai solo come Executive Officer.

Una fonte vicina al fondo TON ha rivelato a Vedomosti che il processo di finanziamento non è stato condotto "come una classica ICO", dove i token del progetto vengono acquistati per altre criptovalute, solitamente Bitcoin (BTC) o Ethereum (ETH). Pare si sia trattata invece di una "ripartizione chiusa di security in denaro fiat: Dollari o Euro".

Secondo la medesima fonte, in linea con le informazioni contenute all'interno del documento, gli investitori avrebbero anche acquistato i diritti per la criptovaluta interna a TON, detta "Gram", che verrà distribuita al lancio della piattaforma.