Secondo quanto riportato da Reuters, un tribunale olandese ha stabilito che Facebook deve rimuovere gli annunci di investimento fraudolenti correlati a Bitcoin (BTC). La causa contro la società è partita dal miliardario e produttore televisivo John de Mol.

De Mol ha avviato un procedimento giudiziario contro il colosso dei social media a giugno, sostenendo che Facebook non ha risposto alle molteplici richieste di rimozione degli annunci di una truffa che ha abusato della sua immagine e di quella di altre celebrità, culminata in una perdita di 1,7 milioni di euro per gli investitori.

La sentenza, la sanzione e la posizione di Facebook

Dopo la richiesta di De Mol, un tribunale olandese ha stabilito che Facebook dovrà ritirare le pubblicità e fornire tutte le informazioni disponibili sulle persone che si trovano dietro truffa. In caso contrario, il colosso americano potrebbe ricevere una multa di 1,1 milioni di euro.

In tribunale, Facebook ha dichiarato apparentemente di aver già rimosso le pubblicità e di star considerando "tutte le azioni legali, incluso un ricorso". La società ha dichiarato:

"È importante sottolineare che questa sentenza non cambia il nostro impegno a combattere questo tipo di pubblicità. Vogliamo ribadire su Facebook non c'è assolutamente spazio per questo tipo di annunci, e li rimuoviamo quando li troviamo. "

Non è la prima volta

Non si tratta del primo annuncio pubblicitario su Facebook che sfrutta l'immagine di De Mol. Il produttore televisivo ha avuto lo stesso problema nel 2018, come confermato da Jacqueline Schaap, un avvocato del team legale di De Mol, in una e-mail a Cointelegraph:

“John de Mol ha notato le pubblicità per la prima volta nell'ottobre del 2018, non sappiamo se queste siano state i primi annunci a comparire. Non li abbiamo mai notati prima, ma ciò non significa che non siano stati pubblicati. "

Facebook è stata denunciata nell'aprile del 2018 da Martin Lewis, un giornalista e conduttore televisivo britannico. Lewis ha accusato la compagnia di diffamazione per via di alcuni annunci pubblicitari fuorvianti relativi alle criptovalute.

La piattaforma ha vietato le pubblicità sulle criptovalute all'inizio del 2018. Tuttavia, ha poi rimosso il divieto alcuni mesi dopo, un anno prima di rilasciare il white paper di Libra.