In una recente intervista con Bloomberg, il magnate dei fondi d'investimento Jim Chanos ha dichiarato che il Bitcoin si "maschera da innovazione tecnologica".

"Ci troviamo in questo mercato rialzista da nove anni, proprio come negli anni '90. Sospetto che d'ora in avanti le cose cominceranno a crollare", ha affermato durante l'intervista. Ha poi aggiunto che il recente incremento dell'interesse pubblico nei confronti del Bitcoin fa parte di un classico "ciclo di frode", spiegando:

“Si tratta di semplice speculazione sulle security mascherata da innovazione tecnologica per il settore monetario".

Chanos ha inoltre dichiarato che, nell'eventualità di una crisi globale, sarebbe consigliabile possedere cibo o una moneta supportata dal governo piuttosto che delle criptovalute:

“Per coloro che credono sia necessario possedere monete digitali come riserva di valore in un periodo di crisi, questo è proprio il caso peggiore per le criptovalute. I Bitcoin sono l'ultima cosa che vorresti avere quando l'elettricità va via".

A dicembre dello scorso anno, il CEO di Goldman Sachs Lloyd Blankfein aveva dichiarato che il Bitcoin "non fa per lui". Da allora ha tuttavia cambiato opinione, arrivando addirittura a supportare pubblicamente le criptovalute.

Warren Buffet e Charlie Munger, rispettivamente CEO e vicepresidente di Berkshire Hathaway, continuano invece a denunciare gli investimenti in Bitcoin, spesso utilizzando un linguaggio a dir poco grottesco: ad esempio Munger ha recentemente comparato il trading di criptovalute alla vendita di "cervelli di neonato appena espiantati".