Ethereum 2.0 (Eth2) è stato definito il Messia della blockchain di Ethereum. Beh, non lo è. I cambiamenti tanto attesi non dovrebbero risolvere i problemi di base che affliggono la rete e impediscono una più ampia adozione.

Vitalik Buterin, la brillante mente dietro la blockchain di Ethereum, considera il personale che lavora a Ethereum il problema più grande per software di per sé, come ha affermato in una recente intervista a Forkast News. Ma questo non è certamente l'unico difetto: gli aggiornamenti software che verranno introdotti non risolveranno i problemi a lungo termine che affliggono la rete, i quali impediscono di raggiungere le vette che Buterin e i suoi discepoli avevano immaginato.

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I problemi principali 

Attualmente Ethereum si basa su un sistema Proof-of-Work (PoW) che consente di effettuare soltanto 15 transazioni al secondo — il doppio rispetto alla blockchain di Bitcoin (BTC) — e viene quindi considerato poco pratico per costruire qualsiasi ecosistema di finanza decentralizzata, o DeFi. Di conseguenza, le gas fee sono incredibilmente alte su Ethereum e gli utenti competono fra loro per far elaborare le proprie transazioni prima di altre. Una ricerca di Dune Analytics mostra che il 2-5% delle transazioni sugli exchange decentralizzati (DEX) su Ethereum sono fallite a causa di complicazioni come gas fee insufficienti.

Un altro problema fondamentale che la piattaforma Ethereum deve affrontare, ma spesso ignora, è la pessima esperienza utente. Di conseguenza, gli utenti medi che potrebbero essere interessati ad interagire con applicazioni finanziarie decentralizzate (DApp) o con il mercato dei token non fungibili (NFT) non lo faranno perché non soltanto le interfacce non sono intuitive, ma mancano anche di sufficienti risorse educative per fornire agli utenti il know-how necessario per utilizzare la piattaforma.

Ad esempio, ci si aspetta che gli utenti impostino autonomamente le gas fee da pagare per le proprie transazioni: come possono realisticamente fare ciò, senza prima studiare e approfondire il mondo delle criptovalute? Insider Intelligence ha riferito che il 25% degli adulti statunitensi non comprende o non sa come investire in valute digitali: come ci si può quindi aspettare che gli utenti sappiano, senza accesso a strumenti educativi, che per esempio l'invio di un pagamento da due wallet separati allo stesso indirizzo ricevente non causerebbe un conflitto di nonces? Con tutta probabilità, la stragrande maggioranza degli utenti non sarebbe minimamente consapevole nemmeno della possibilità di un simile problema.

Ethereum 2.0

Per rispondere a questi problemi di vecchia data, gli sviluppatori di Ethereum hanno annunciato il lancio di Eth2 come una serie di aggiornamenti rispetto al modello esistente, che includerebbe il passaggio alla Proof-of-Stake (PoS) e allo sharding. Il concetto di Proof-of-Stake afferma che le persone possono creare nuovi blocchi e convalidare le transazioni in base al numero di monete che detengono. La Ethereum Foundation ha annunciato che prevede che il passaggio alla PoS sarà completato entro la fine del 2021. Come spiegato dalla Ethereum Foundation stessa in un recente post sul proprio blog, "i requisiti energetici rimangono invariati" rispetto al vecchio sistema PoW.

Si prevede che lo sharding richiederà invece molto più tempo: secondo il sito web di Ethereum, "gli shard potrebbero essere lanciati nel 2022, a seconda di quanto velocemente progredisce il lavoro", dopo che l'attuale mainnet di Ethereum si fonderà con il network Proof-of-Stake, chiamato Beacon Chain. Lo sharding è il processo di suddivisione orizzontale di un database al fine di distribuire il carico, riducendo la congestione della rete ed aumentando le transazioni al secondo. Si stima che gli shard forniranno ad Ethereum una maggiore capacità d'archiviazione e accesso ai dati.

I nuovi aggiornamenti sono progettati per essere più attenti all'ambiente ed accelerare l'elaborazione delle transazioni. Oltre a questi miglioramenti, il linguaggio di programmazione della blockchain dovrebbe cambiare dalla tradizionale Ethereum Virtual Machine (EVM) ad uno che possa essere adottato dagli sviluppatori che scrivono in C++ o Rust. Sebbene queste migliorie strutturali potrebbero rivelarsi molto utili, come l'incremento del flusso delle transazioni, mancano comunque l'obiettivo principale.

In primo luogo, Ethereum 2.0 è in lavorazione da anni, con molti utenti che si chiedono quando avverrà l'effettivo aggiornamento completo. La Proof-of-Stake ha lo scopo di ridurre il costo del mining ed il consumo di energia, tuttavia, il throughput della rete aumenterà solo se i tempi dei blocchi verranno ridotti e/o le dimensioni dei blocchi saranno aumentate. Inoltre, lo sharding aiuta solo le applicazioni che possono essere eseguite indipendentemente l'una dall'altra e che devono essere sincronizzate solo ogni tanto. Ma con la natura intrinsecamente decentralizzata ed open-source della DeFi significa che l'elaborazione tramite sharding avrebbe bisogno di eseguire le transazioni attraverso una relay chain, e quindi rallentare l'intero processo.

Ancora più importante, sul fronte dell'esperienza utente, un problema che rimane irrisolto dall'aggiornamento 2.0: Ethereum è ancora in grande ritardo. Sebbene la Foundation sostenga che rilascerà aggiornamenti volti a risolvere i problemi della velocità delle transazioni e delle gas fee elevate, mostra un palese disinteresse per ostacoli che, se risolti, aprirebbero le porte ad un maggior numero di utenti attualmente scoraggiati dall'interfaccia poco user-friendly di Ethereum.

Anche quando gli aggiornamenti previsti verranno infine implementati, gli utenti avranno ancora difficoltà a stabilire autonomamente le commissioni delle transazione. I problemi d'esperienza utente non sono esclusivi di Ethereum, ma al contrario sono comuni ad altre blockchain che utilizzano protocolli EVM, come Binance Smart Chain e Polygon. È per questo motivo che risulta difficile immaginare un futuro in cui le chain basate su EVM diverranno un giorni veramente accessibili all'utente medio.

Oltre ai problemi persistenti relativi ai parametri delle gas fee, le transazioni hanno lunghi tempi di conferma che in genere comportano ritardi, invio asincrono delle transazioni e avvisi di conferma. Molto spesso un utente non riceverà la conferma subito dopo la transazione, lasciando troppa incertezza sul fatto che il destinatario abbia effettivamente ricevuto i suoi asset. Per gli utenti abituati a risultati istantanei sul web, come nel mondo dell'e-commerce, si tratta di un'esperienza strana e frustrante.

Ethereum potrebbe anche essere il beniamino del mondo blockchain, ma l'hype potrebbe rivelarsi solo aria fritta: è molto probabile che il tanto atteso aggiornamento non attirerà un’ampia adozione mainstream. Non è chiaro se i cambiamenti previsti saranno in grado di mantenere le promesse della Ethereum Foundation. Fino a quando Ethereum non riuscirà a risolvere alcuni dei problemi più importanti, è difficile che Eth2 farà la differenza per chiunque al di fuori della comunità degli appassionati. Per ora Ethereum 2.0 non è un game-changer, ma piuttosto un semplice aggiornamento estetico.