Il 2020 è stato un anno a dir poco spettacolare per Ethereum. Solo per citare alcuni dei successi del network co-fondato da Vitalik Buterin, possiamo menzionare il lancio di ETH 2.0, l'esplosione della DeFi e i successi nel campo dell’interoperabilità e dei settlement. Se possiamo descrivere Bitcoin come uno zio affidabile, quasi stoico, Ethereum assomiglia invece più al cugino anticonformista del mondo crypto. 

Ma, naturalmente, un ambiente volatile ha i suoi pregi ed i suoi difetti. I picchi di eccitazione e di successo molto spesso sono controbilanciati da delusioni e fallimenti. Ethereum quest'anno ne ha affrontati entrambi in abbondanza, quindi riteniamo utile ricordare e mettere in evidenza i grandi eventi che hanno caratterizzato il progetto nel 2020. 

Il traguardo più grande: il lancio di Ethereum 2.0 

Ethereum 2.0 è stato l’obiettivo del progetto sin da prima del suo effettivo lancio. L'aggiornamento prometteva due importanti miglioramenti: abbandonare l’algoritmo di consenso Proof-of-Work, ritenuto uno spreco di risorse, e migliorare la scalabilità attraverso una tecnica chiamata sharding.

Lo sharding, in poche parole, crea un insieme di blockchain parallele coordinate da una chain di riferimento, chiamata Beacon Chain. Nel 2020 è stata finalmente lanciata la Beacon Chain di Ethereum 2.0, che permette per la prima volta lo staking di Ethereum (ETH).

Il lancio è avvenuto il 1° dicembre senza intoppi. I progressi sono andati avanti durante tutto l'anno, con diverse iterazioni del testnet.

L'ultimo testnet pre-lancio, chiamato Medalla, è andato online il 4 agosto. Anche se non è stato un inizio perfetto, il team ha tratto insegnamenti preziosi dall'esperienza e ha costantemente risolto tutti i bug e i problemi che sono emersi. 

Il lancio è stato un successo indiscutibile per Ethereum, in quanto ha finalmente segnato l'inizio ufficiale di un upgrade atteso da cinque anni. In un’intervista con Cointelegraph, Ben Edgington, product owner di ConsenSys per Teku, ha dichiarato: "Penso che siamo stati molto contenti di come è andata".  

Dopo anni di sviluppo, i team erano ansiosi di dare al pubblico qualcosa di tangibile. A tal proposito, Edgington ha commentato:

"Tutti volevano lanciare questo progetto nel 2020. E sì, ci siamo impegnati molto. I ritardi erano così abituali che era nato un meme, 'when Eth2'. Eravamo ansiosi di andare avanti e dimostrare che possiamo raggiungere un obiettivo". 

Ciononostante, Edgington ha assicurato che non sono state prese scorciatoie durante il periodo di sviluppo:

"Se [fossimo stati] consapevoli di difetti significativi, non saremmo andati avanti solo perché avevamo stabilito una data". 

La roadmap per una scalabilità più rapida 

Nonostante il lancio della Phase 0, resta ancora molto da fare affinché il pubblico avverta i benefici pratici della nuova blockchain. 

La community, in realtà, attendeva impazientemente le fasi successive: la Phase 1, che avrebbe introdotto la prima forma di sharding per l'archiviazione dei dati, e la Phase 2, che avrebbe reso lo sharding pienamente utilizzabile grazie ad applicazioni decentralizzate basate su Ethereum. Ad un certo punto di questo lungo percorso, l'esistente blockchain di Ethereum 1.0 sarebbe stata fusa come shard e la Proof-of-Work sarebbe stata gradualmente eliminata. 

Nel corso del 2020, la community di sviluppo di Ethereum si è concentrata su una visione alternativa: i rollup. Essi sono una tipologia di soluzioni Layer-2, che promettono di migliorare la scalabilità delle blockchain eliminando gran parte dell'onere computazionale.

Ma non si tratta solo dei rollup. Come ha spiegato Edgington, i concetti di “fasi” e “sviluppo lineare” sono stati interamente sostituiti da un approccio più flessibile:

"La Phase 0 non è cambiata, è stata terminata. Ma ora stiamo costruendo il resto in parallelo. Quindi abbiamo separato lo sviluppo dello sharding per la scalabilità dalla fusione di Eth 1.0 ed Eth 2.0. Questo ci aiuta a lavorare in parallelo e potrebbe succedere che la fusione di Eth 1.0 e 2.0 avvenga prima dell’implementazione dello sharding, o il contrario. Entrambi gli upgrade possono essere rilasciati indipendentemente l'uno dall'altro."

Tutto questo significa che Ethereum 2.0 potrebbe diventare molto più interessante prima del previsto: a condizione, naturalmente, che non ci siano ritardi significativi. 

Il successo della DeFi e il suo effetto positivo su Ethereum

Mentre il layer di base di Ethereum ha registrato dei lenti ma costanti progressi, la DeFi ha preso d'assalto il mondo dei crypto nel 2020: la maggior parte di questi progetti si trova su Ethereum. 

Durante la cosiddetta "estate DeFi" ed in generale nel 2020, abbiamo visto molti avvenimenti straordinari in quest’ambito: Uniswap è diventato uno degli exchange con i maggiori volumi al mondo, più di 13 miliardi di dollari di valore sono entrati nell'ecosistema Ethereum alla ricerca di rendimenti, e progetti grassroot basati su organizzazioni autonome decentralizzate sono diventati dei pesi massimi del mondo crypto.

L'impatto della DeFi, finora, non è stato tanto legato a ciò che essa permette di fare, ma da come migliora le infrastrutture finanziarie. Concetti come la componibilità, in cui un protocollo si integra senza problemi con un altro, o il trading e i prestiti noncustodial, hanno dimostrato tutto il loro potenziale quest'anno. 

Per Ethereum, il fatto che l'infrastruttura DeFi rimanga ancora ostinatamente legata al suo layer applicativo rafforza il potenziale della blockchain. Se in futuro DeFi crescerà ancora di più, Ethereum sarà pronto a raccoglierne i frutti

Il rovescio della medaglia del boom DeFi: la congestione delle blockchain 

Il boom della DeFi ha avuto anche una conseguenza palesemente negativa su Ethereum: l'indebolimento della maggior parte degli altri tipi di DApp. Forse si potrebbe giustificare il pagamento di 50$ per interagire con uno smart contract che garantisce una qualche forma di rendimento, ma ciò è improponibile per l'acquisto di un articolo in-game o altre interazioni minori.

Durante l’estate del 2020 la rete Ethereum ha raggiunto livelli di congestione mai visti prima, a causa della combinazione di svariati fattori: la crescita di DeFi, l’uso massiccio di stablecoin e la presenza di alcuni presunti schemi Ponzi. Ciò ha portato a un forte calo dell'attività del blockchain gaming e di molte altre categorie di DApp che in precedenza prosperavano su Ethereum. 

Edgington ha espresso sentimenti contrastanti in merito al predominio della DeFi: 

"Tre o quattro anni fa, c'erano queste enormi aspettative su ciò che Ethereum poteva fare come layer sociale di base. Si discuteva di self-sovereign identity e cose del genere: tutto questo è stato semplicemente spinto 'fuori mercato' dalla DeFi, a causa dei crescenti costi del gas su Ethereum 1.0. Sono fiducioso che quando avremo a disposizione molta più banda su Eth 2.0, saremo in grado di supportare una gamma molto più ampia di progetti, oltre ovviamente alla DeFi."

Risolvere il problema della congestione con tecnologie Layer-2 

Le soluzioni di scalabilità a medio termine basate sulle tecnologia Layer-2, tra cui Plasma ed i rollup, hanno fatto passi da gigante quest'anno. Le reti basate su Plasma, in primis OMG Network e Matic, sono state lanciate quest'anno dopo diversi anni di sviluppo.

I rollup promettono piattaforme ancora migliori che consentirebbero contratti intelligenti DeFi. Peraltro, quest’anno sono stati lanciati dei rollup-Zk perfettamente funzionanti, come lo zkSync di Matter Labs e il DEX di Loopring. Optimistic Rollups, un altro tipo di soluzione Layer-2, ha pubblicato diversi proof of concept e sta facendo progressi costanti verso il lancio del 2021.

Il prossimo anno segnerà probabilmente l'inizio dell’adozione di soluzioni Layer-2 completamente mature

ProgPow ed i problemi di governance di Ethereum 

Nel mese di febbraio la proposta di ProgPoW, che intendeva modificare l'algoritmo di mining per eliminare gli ASIC specializzati, ha innescato lunghe discussioni ed aspre battaglie politiche all'interno della community.

Per Edgington, la governance è un chiaro tallone d'Achille di Ethereum:

"Se vogliamo parlare dei lati negativi di Ethereum 2.0 o delle sfide che ci attendono, la governance è sicuramente in cima alla lista.” 

La questione ProgPoW ha evidenziato una dinamica preoccupante per il futuro del progetto: la sua incapacità di arrivare ad un rifiuto o ad una accettazione definitiva delle proposte. Il dibattito su ProgPoW, ad esempio, si è trascinato per ben due anni, ed ora sembra apparentemente arrivato al termine semplicemente per sfinimento. 

Edgington si è detto comunque ottimista sul fatto che la community inizierà ad affrontare le questioni di governance: 

"Ora dobbiamo iniziare a riflettere sulla governance di Eth2.0, e di come essa si dovrà rapportare con la governance di Eth1.0. Forse qui c'è l'opportunità di fare un piccolo reset e di affrontare alcune di queste domande."

Un incidente passeggero ma rilevante: un problema comunicazione ha causato un hard fork 

Ethereum quest'anno ha subito per un breve periodo un hard fork non voluto. Per diverse ore, in data 11 novembre ci sono state due reti Ethereum, ognuna con la sua quota di nodi e di mining power. In particolare, il node provider utilizzato da molti sviluppatori di Ethereum, Infura, è rimasto bloccato nella catena di minoranza

Il problema si è verificato quando gli sviluppatori di un importante client di Ethereum, Geth, hanno risolto un bug di convalida senza notificare a nessuno il problema. Alcuni ricercatori hanno involontariamente innescato il bug, facendo sì che il software più vecchio, compreso quello di Infura, rimanesse bloccato su un'altra rete. Questo avrebbe potuto portare a dei furti di fondi dagli exchange o ad altre gravi conseguenze

L'incidente ha innescato diverse discussioni in merito al modo corretto di comunicare al pubblico i futuri bug di questa portata, in quanto il problema era stato nascosto per evitare che dei malintenzionati sfruttassero tale vulnerabilità. La maggior parte dei membri della community ha concordato sul fatto che i principali player dell'ecosistema dovrebbero essere messi al corrente di tali questioni in futuro. 

Ethereum è diventato una seconda casa per Bitcoin 

Un trend inaspettato del 2020 è stato il fenomeno del Bitcoin (BTC) tokenizzato su Ethereum. Tra Wrapped Bitcoin (WBTC) RenBTC e tBTC, attualmente ci sono più di 134.500 BTC su ETH, per un valore di oltre 2,7 miliardi di dollari. 

Nel loro complesso, le soluzioni Layer-2 native di Bitcoin, come Lightning Network, Liquid Network ed RSK hanno al loro interno appena 4.100 BTC, pari a 84 milioni di dollari. 

L'ascesa dei Bitcoin tokenizzati su Ethereum è stata rapida, a partire da Wrapped BTC che è stato adottato nei principali protocolli ed exchange DeFi. Nonostante fosse una soluzione di tokenizzazione centralizzata, il mercato si è chiaramente espresso a favore dell'utilizzo del Bitcoin sulla blockchain di Ethereum. 

Ethereum è diventato il principale mercato di Tether (e delle altre stablecoin) 

In modo simile a quanto accaduto con Bitcoin, anche le stablecoin si sono radicate su Ethereum. Ad esempio, la versione ERC-20 di Tether (USDT), ha sorpassato tutti i concorrenti con l'avanzare dell'anno. USDT è stato costantemente il più grande consumatore di gas sulla blockchain di Ethereum, dove attualmente si trovano più di 12 miliardi di USDT.

Sommando anche altre stablecoin, come USD Coin (USDC), Binance USD (BUSD), Dai, Paxos Standard (PAX) ed altre, vi sono più di 17 miliardi di dollari tokenizzati su Ethereum. Il concorrente più vicino è Tron, con il suo supply di 6,4 miliardi di dollari USDT.

Un anno negativo per le conferenze a tema Ethereum 

Il settore crypto è stato colpito meno di altri dalla pandemia, ma gli eventi nel mondo reale hanno comunque lasciato il segno anche sulla scena crypto: ciò è reso evidente dalle conferenze legate ad Ethereum. 

All'inizio di marzo, molti eminenti esperti di Ethereum si sono riuniti a Parigi per l'EthCC, la Ethereum Community Conference. Il meeting è però diventato il maggior evento superdiffusore di COVID-19 nel settore crypto, con almeno 17 casi confermati tra i partecipanti.

Molti altri eventi sono stati spostati online o cancellati. In particolare, la Ethereum Foundation ha annullato il suo evento Devcon di quest'anno e lo ha riprogrammato per l'agosto 2021. 

Curiosamente, Edgington non sembra molto triste per questa situazione:

"Naturalmente mi manca vedere tutti quanti. Ma d'altra parte, quest'anno abbiamo un sacco di lavoro da fare, e non so se sarebbe stato possibile portarlo a termine, altrimenti.” 

L'anno degli attacchi hacker contro gli smart contract

Con l'ascesa della DeFi, vi è stato anche un aumento degli hacker che hanno tentato (a volte riuscendoci) di sottrarre milioni di dollari dagli smart contract. 

Alcuni degli attacchi più importanti di quest'anno sono stati i tre exploit ai danni di bZX, l'hack da 25 milioni di dollari subito da dForce, la perdita di 500.000$ di Balancer ed i quattro hack in una sola settimana di novembre. Alcuni di questi eventi mettono in luce i labili confini tra un hack e la manipolazione del mercato, ma nel complesso, il 2020 ha evidenziato le molte possibili insidie della gestione del denaro attraverso smart contract.

Scrivere del software sicuro è una sfida, ed il linguaggio di programmazione di Ethereum, Solidity, non aiuta molto. La documentazione del linguaggio presenta un'ampia lista di buone pratiche di sicurezza che, se non seguite alla lettera, potrebbero portare alla perdita dei fondi. Gli smart contract su Ethereum possono anche essere scritti in un altro linguaggio più sicuro, chiamato Vyper, ma attualmente non è particolarmente diffuso. Con la crescita dell’esperienza degli sviluppatori, nel 2021 speriamo di vedere un minor numero di hack di rilievo.

Lo scandalo degli influencer di Ethereum 

Nelle fasi successive del boom della DeFi, intorno a settembre, gli airdrop erano di gran moda. Il più famoso è stato lo “stimulus check” di 1.200$ di Uniswap, ma è salito agli onori della cronaca anche Meme, il cui airdrop esclusivo ad un certo punto valeva 650.000$.

Sembra che alcuni influencer di Ethereum abbiano tentato di guadagnare soldi facili lanciando FEW, un token che fa riferimento ad un popolare meme di Twitter: prevede di aggiungere la frase "few understand" ("la capiranno in pochi") dopo un tweet che sembra dire qualcosa di intelligente. 

Le conversazioni di Telegram trapelate successivamente sembrano provare che alcuni dei partecipanti più attivi del gruppo intendevano ottenere dei rapidi guadagni da questo token, facendo leva sul numero combinato dei propri follower. Dopo la fuga di notizie, alcuni hanno preso rapidamente le distanze dal progetto e hanno minimizzato la loro partecipazione. 

Qualunque fossero le intenzioni del gruppo, la fuga di notizie ha rapidamente messo fine al progetto FEW e ha avuto un impatto significativo sulla reputazione delle persone coinvolte.