Alla conferenza Rise di Hong Kong, durante una discussione con Erik Torenberg di Village Global e Melissa Guzy di Arbor Ventures, Joseph Lubin ha rivelato che il "primo strato" dell'ecosistema Ethereum è ormai consolidato. Quest'anno la Ethereum Fondation lavorerà alla progettazione e ramificazione del secondo strato, che permetterà di "assistere alla vera scalabilità".

"Ci siamo muovendo verso un ambiente dove Ethereum fungerà da primo strato del trust system. Su di esso costruiremo un secondo strato, che verrà ramificato quest'anno e permetterà di gestire centinaia di migliaia di transazioni".

Discussione tra Joe Lubin, Erik Torenberg e Melissa Guzy durante la conferenza Rise

Lubin ha inoltre accennato al progetto Plasma, una soluzione di scalabilità on-chain per Ethereum, introdotto nell'agosto dello scorso anno da Vitalik Buterin e Joseph Poon, l'ideatore di Lightning Network. Torenberg è d'accordo con la visione di Lubin: a suo parere questo sarà un anno di transazione per il settore blockchain. "Se il 2017 è stato l'anno delle ICO", ha dichiarato l'uomo, "allora il 2018 sarà l'anno dello sviluppo e del rilascio dei prodotti".

Lubin ha poi discusso riguardo alle possibili implicazioni che questa tecnologia avrà in svariati settori. L'uomo ha infatti spiegato che la blockchain offre un "mondo nativamente digitale" d'interazioni non basate sulla fiducia: a suo parere questa struttura si ramificherà presto "in praticamente qualsiasi industria". La rivoluzione blockchain permetterà di allontanarsi finalmente da "contesti analogici" e di utilizzare ecosistemi puramente digitali, i quali stanno già avendo un forte in patto sull'evoluzione di "denaro, identità, reputazione e certificati legali".

Il dibattito si è poi spostata sull'argomento regolamentazioni, comparando le normative in vigore negli Stati Uniti con quelle invece presenti in Asia. Tutti i partecipanti erano d'accordo sul fatto che il contesto occidentale offre una "differenziazione più sviluppata" per quanto riguarda le criptovalute.

Secondo Lubin, a causa dell'asimmetria delle informazioni e dell'alto rischio di frode aggravato dal contesto internazionale delle ICO, è opportuno che gli organi di regolamentazione aiutino a "ripulire l'industria". Ha poi affermato che a suo parere le iniziative di autoregolamentazione saranno cruciali per la salute del settore.

I partecipanti hanno infine espresso il proprio consenso sulla necessità di implementare regolamentazioni specifiche per criptovalute, così da evitare ripensamenti conservativi da parte dei governi come quelli accaduti tra il 2017 e il 2018 in Cina, Giappone e Corea del Sud.