Secondo quanto riportato in data 23 luglio dal portale d'informazione China Economic Times, l'ex vicepresidente del colosso bancario JPMorgan Chase ha dichiarato che la blockchain "potrebbe essere la chiave per evitare la prossima crisi finanziaria globale".

Pang Huadong, oggi consulente accademico onorario presso l'Asian Blockchain Institute, ha spiegato che è stata proprio la sua esperienza in JPMorgan durante il crollo economico del 2008 ad averlo spinto verso la tecnologia blockchain:

"[Quando ho iniziato a lavorare per JPMorgan nel 2007], appena 13 persone gestivano oltre 40 miliardi di dollari [in asset bancari]. Durante il picco della crisi finanziaria del 2008, la perdita giornaliera media era di 300 milioni. Solo gradualmente ho compreso che la tecnologia blockchain potrebbe essere la chiave per evitare la prossima crisi finanziaria globale".

L'uomo ha inoltre affermato che, nonostante la tecnologia sia "ancora agli albori", le prospettive di sviluppo sono "illimitate". Ha in particolare sottolineato che sarà la trasparenza, colonna portante della blockchain, a ridurre drasticamente i rischi nella finanza internazionale grazie all'istituzione di "meccanismi di fiducia a basso costo".

Ultimamente il governo cinese ha adottato un atteggiamento sfavorevole nei confronti delle criptovalute decentralizzate, ma la blockchain sta prendendo sempre più piede tra i leader politici, accademici e del settore finanziario. A maggio di quest'anno, anche il Presidente Xi Jinping ha lodato pubblicamente la blockchain, definendola un perfetto esempio di "tecnologia di nuova generazione" che porterà a notevoli passi avanti in futuro.

Questo mese, il vicedirettore del Ministero dell'Industria e dell'Informatica ha esortato il paese ad "unire le forze" per promuovere la blockchain come tecnologia alla base della nuova economia digitale.