In Cina, un gruppo di scienziati è riuscito a trasferire una chiave quantistica a una distanza di 1.120 chilometri, superando il record precedente di circa 1.000 chilometri.

Quali saranno le implicazioni pratiche per l'industria delle criptovalute?

Crittografia a prova di hacker?

 

Ormai da parecchi anni nella community si discute di computer quantistici e delle possibili conseguenze di questa tecnologia per il settore delle criptovalute.

La distribuzione a chiave quantistica permette il trasferimento sicuro di una chiave segreta, che può essere poi utilizzata per cifrare o decifrare un messaggio. Se questa tecnologia divenisse di uso comune, potrebbe essere usata per autorizzare le transazioni senza alcun accesso diretto a Internet, rendendo molto più difficile il lavoro degli hacker.

La redazione di Cointelegraph ha contattato alcuni esperti di crittografia e domandato loro quali saranno i risvolti per il mondo delle criptovalute.

Le applicazioni pratiche sono ancora lontane

Emin Gün Sirer, professore della Cornell University e cofondatore di Ava, ha affermato di sperare in applicazioni pratiche di questa tecnologia da quasi quarant'anni:

"Sì, continuo a sperare! Ho letto per la prima volta di questa tecnologia negli anni '80. A un certo punto diverrà praticabile."

Wladimir van der Laan, sviluppatore di Bitcoin Core, è invece del parere che passerà parecchio tempo prima che venga adottata su larga scala:

"Realisticamente, mi aspetto che passerà molto tempo prima che i computer quantistici diventino abbastanza comuni da essere utilizzabili in network decentralizzati.

Forse non succederà mai. Di certo non finché sarò in vita."

È un metodo troppo costoso

Ian Grigg, inventore del Ricardian Contract, non crede invece che la crittografia quantistica offra reali vantaggi pratici:

"Assolutamente no. Non abbiamo bisogno della crittografia quantistica per distribuire chiavi in maniera sicura. Lo possiamo fare in maniera molto più economica con metodi software."

Parere condiviso anche da Sergio Demian Lerner, ricercatore di Bitcoin (BTC), secondo il quale esistono modi molto meno costosi di trasferire informazioni:

"Non è necessario un collegamento quantico per lo scambio di chiavi. Basta fare un solo viaggio e trasferire fisicamente le chiavi. Dopodiché queste chiavi verranno utilizzate per i prossimi dieci anni.

A mio parere non esiste assolutamente alcuna applicazione per cui abbia senso coprire i costi dell'infrastruttura."