Durante un incontro con il Comitato per i Servizi Finanziari della Camera, Jerome Powell, presidente della Federal Reserve degli Stati Uniti, ha affrontato l'argomento CBDC, vale a dire valute digitali distribuite da banche centrali.

La Fed sta lavorando a un dollaro digitale?

Il deputato repubblicano Tom Emmer ha domandato:

"Di recente, quali azioni sostanziali ha intrapreso la Fed per comprendere e sperimentare con questa tecnologia?"

Powell ha fornito una risposta generica, che di fatto non svela alcuna nuova informazione sul rapporto fra Fed e CBDC:

"Dobbiamo rimanere al passo coi tempi, è nostro dovere nei confronti del pubblico che serviamo.

Se è qualcosa che porterà vantaggi all'economia degli Stati Uniti e alla valuta di riserva mondiale, vale a dire il dollaro, allora dobbiamo essere pronti e comprendere questa tecnologia prima e meglio di chiunque altro."

Nessun coinvolgimento da parte del settore privato

Durante la medesima sessione di domande, Powell ha sottolineato che la Fed non è interessata al coinvolgimento del settore privato:

"Il settore privato non dovrebbe essere coinvolto nella creazione dell'offerta monetaria. Questo è un compito che spetta alla banca centrale. [...]

Non penso che il popolo apprezzerebbe l'idea di avere privati, che non rispondono esclusivamente al bene pubblico, responsabili per qualcosa di così importante."

In competizione con la Cina

Mentre gli Stati Uniti sono ancora incerti su come procedere, la Cina sta già sperimentando con il suo yuan digitale nel mondo reale: negli scorsi mesi è stato condotto un test nelle città di Shenzhen, Chengdu, Suzhou e Xiongan.

Ciononostante, a maggio la Banca Popolare Cinese ha sottolineato che non è ancora stata fissata una data di lancio ufficiale per la nuova moneta:

"Questi test sono soltanto lavori di routine per la ricerca e lo sviluppo della valuta digitale. Non è stato ancora rivelato alcun programma relativo a un lancio ufficiale."

Secondo David Weild IV, ex vicepresidente di NASDAQ, l'emissione di un dollaro in versione digitale è inevitabile: il governo degli Stati Uniti dovrebbe pertanto smettere di temporeggiare sulla questione e accelerare lo sviluppo della sua CBDC.

Inoltre, a suo parere lo yuan digitale non genererà molta domanda al di fuori della Cina, a causa della natura eccessivamente restrittiva del suo sistema politico:

"Penso che gli Stati Uniti dovrebbero farlo. E dovrebbero farlo il prima possibile. Ma credo anche che gran parte del pianeta non sia particolarmente interessato a una valuta digitale cinese, semplicemente perché non si tratta di un Paese libero."