Uno scienziato russo che lavorava presso il principale centro di ricerca nucleare del Paese è stato arrestato il 24 ottobre per aver minato Bitcoin di nascosto utilizzando i supercomputer della struttura.

Furto di energia e potenza di calcolo

Secondo quanto riportato il 25 ottobre da RT, l'ex dipendente Andrey Rybkin è stato condannato a 3 anni e tre mesi di carcere, per "uso non autorizzato degli strumenti informatici". Due dei suoi colleghi erano stati già multati per lo stesso motivo, e uno di loro è stato condannato con sospensione della pena.

Gli è inoltre stato ordinato il pagamento di una sanzione da 200.000 rubli (circa 3.130$) per aver provato ad usare uno dei nuovi supercomputer dell'ente per minare Bitcoin.

Il centro si trova nella città russa di Sarov, a 370km da Mosca. Sarov è una "città chiusa", il che significa che non permette l'accesso a turisti e stranieri, e anche i cittadini russi non residenti nella città devono ottenere un visto speciale per poterla visitare.

Come riportato da Cointelegraph nel mese scorso, uno dei collaboratori di Rybkin se l'è cavata con una multa da 450.000 rubli (circa 7.000$) e nessuna pena detentiva.

L'altro dipendente coinvolto nel caso ha invece ricevuto una sanzione e quattro anni di carcere con sospensione della pena.