Giga Watt, importante compagnia per il mining di criptovalute, ha definitivamente chiuso le proprie strutture e interrotto le operazioni giornaliere: lo rivela un messaggio indirizzato ai propri clienti, successivamente condiviso su un gruppo di Telegram.
Dopo aver dichiarato bancarotta a novembre dello scorso anno, l'azienda di mining, un tempo fra le prime cinque al mondo, ha comunicato agli utenti che le criptovalute ancora presenti sui wallet potranno essere ritirate soltanto fino a marzo.
Per quanto riguarda invece la vendita dell'equipaggiamento per il mining, una presunta e-mail di Giga Watt condivisa sul medesimo gruppo di Telegram svela che gli acquirenti riceveranno una notifica, contenente i dati per tracciare le proprie spedizioni, entro le prossime due settimane.
Se non si dovesse ricevere tale notifica, il proprio equipaggiamento rimarrà bloccato all'interno delle strutture. Non sarà possibile condividere ulteriori informazioni su questi dispositivi a causa delle procedure legali, al termine delle quali verrà deciso quali dettagli potranno essere condivisi con i clienti.
Fino ad allora, la compagnia sottolinea che soltanto pochi dipendenti rimangono in Giga Watt: questi si occuperanno di assistere i clienti con il ritiro dei fondi, verifiche Know Your Customer (KYC) e domande di vario genere. Pare inoltre che alcuni impiegati di Giga Watt non vengano pagati da luglio dello scorso anno.
Recentemente anche Bitmain, celebre produttore di dispositivi ASIC, ha svelato di aver interrotto le proprie operazioni di mining a Rockdale, in Texas. La compagnia ha dovuto licenziare gran parte dei propri dipendenti, ad eccezione di due ingegneri e del direttore delle relazioni umane.
A dicembre, a causa delle condizioni sfavorevoli del mercato, Bitmain aveva chiuso anche il proprio centro di sviluppo in Israele, licenziando 23 dipendenti.