L’approccio cinese alle valute digitali stimolerà i pagamenti internazionali e il commercio al dettaglio a livello nazionale: lo ha affermato Zhou Xiaochuan, presidente dell’Associazione finanziaria cinese nonché ex governatore della Banca popolare cinese (PBoC)

In particolare, Zhou ha identificato due tipologie di attuazione del progetto di valute digitali emesse dalla banca nazionale (le cosiddette CBDC) in occasione del 2019 Caixin Hengqin Forum.

La prima tipologia è un sistema di pagamenti nazionali al dettaglio online, mentre la seconda concerne le rimesse internazionali per transazioni avvenute tramite istituti finanziari.

La Cina continuerà a concentrarsi sullo yuan digitale

Zhou, il governatore della PBC con il mandato più longevo e uno dei più influenti esperti finanziari cinesi, ha alluso al fatto che la Cina continuerà con il suo progetto di creazione di uno yuan digitale dedicato all’utilizzo a livello nazionale. 

Zhou ha sottolineato i rischi connessi alle CBDC. In particolare, ponendo l’accento sul fatto che le fiat sono un “simbolo della sovranità nazionale”, Xiaochuan ha dichiarato che le banche centrali, specialmente quelle dotate di “grandi poteri di sovranità”, dovrebbero essere più caute quando scelgono la propria politica. Infatti, secondo l’esperto, una scelta sbagliata potrebbe persino generare una crisi del credito. 

La Cina fa ricerca sulle CBDC, ma reprime il Bitcoin

Tali dichiarazioni sono rilasciate in seguito al completamento da parte della Cina del proprio progetto sulle CBDC ad agosto 2019. In seguito, la PBoC ha acclarato che la banca non aveva previsto alcuna data di lancio per la sua valuta digitale, asserendo di necessitare di ulteriore tempo per stimare la fattibilità dell’iniziativa. 

A fine ottobre, un dipendente del think tank cinese China Center for International Economic Exchanges ha dichiarato che a suo avviso la PBoC sarà il primo istituto a lanciare una valuta digitale con successo. 

Mentre continua a sviluppare il proprio progetto sullo yuan digitale, la PBoC ha effettuato l’ennesimo giro di vite sulle operazioni basate su criptovalute nel Paese. Infatti, in un comunicato nel 21 novembre, la banca ha ammonito sull’intenzione di adire le vie legali ai danni di società implicate nello scambio di criptovalute quali il Bitcoin (BTC). Tale comunicato ha avuto un forte impatto sul mercato delle crypto.