In un articolo su Fortune, Jenny Johnson, CEO di Franklin Templeton, ha dichiarato:
"I vantaggi della blockchain sono così lampanti, che a nostro parere il passaggio alla tecnologia degli asset digitali non sarà lento o incrementale. Infatti, prevediamo che il nostro settore si evolverà più nei prossimi cinque anni che negli ultimi cinquant'anni.
La domanda è se le istituzioni finanziarie sceglieranno di abbracciare gli asset digitali, di combatterli attivamente, oppure di ignorarli del tutto."
Secondo Johnson, la blockchain e l’ecosistema crypto offrono vantaggi impossibili per le infrastrutture tradizionali, come nuove opportunità finanziarie per i proprietari di case, una più efficiente integrazione dei mercati globali e, in futuro, una capacità d'elaborazione che potrebbe superare milioni di transazioni al secondo.
Franklin Templeton, tra i più grandi gestori patrimoniali al mondo con un AUM di 1.500 miliardi di dollari, è attiva nel settore degli asset digitali sin dal 2021, quando ha lanciato l'OnChain US Government Money Fund. Da allora ha introdotto ETF su Bitcoin (BTC) ed Ether (ETH), portato il suo fondo monetario tokenizzato su blockchain come Solana e Base, e presentato una funzionalità di rendimento intraday basata su blockchain.
Criptovalute e finanza tradizionale
Le istituzioni finanziarie tradizionali mostrano un interesse sempre maggiore per le criptovalute.
BlackRock, il più grande gestore patrimoniale al mondo con un AUM di oltre 11.600 miliardi di dollari, ha lanciato ETF sia su Bitcoin che su Ether. Il suo iShares Bitcoin Trust (IBIT), il più grande ETF spot su Bitcoin negli Stati Uniti, domina la categoria con un patrimonio netto di 72,6 miliardi di dollari.
Anche JPMorgan Chase è attiva nel settore: nel 2020 ha lanciato la sua stablecoin, JPM Coin, ancorata al dollaro. Un recente report ha rivelato che l'azienda inizierà presto ad accettare crypto-ETF come garanzia per i prestiti. Inoltre, il CEO Jamie Dimon ha annunciato il 20 maggio che i clienti potranno presto acquistare Bitcoin, anche se non sarà la compagnia stessa a gestirne la custodia.
Tuttavia, non tutti vedono di buon occhio l’avvicinamento tra criptovalute e finanza tradizionale. Klaas Knot, presidente uscente del Financial Stability Board, ha avvertito: sebbene gli asset digitali non rappresentino ancora un rischio sistemico, "potremmo essere vicini a un punto di svolta".