Secondo quanto riportato il 15 marzo dal giornale locale Les Echos, l'ente regolatore francese dei mercati finanziari AMF (l'Autorité des marchés financiers) si starebbe preparando a introdurre una legislazione sulle Initial Coin Offering (ICO) per incoraggiare lo sviluppo del nuovo tipo di raccolta fondi nel paese.

Il Ministero dell'Economia e delle Finanze francese ha confermato che il quadro normativo proposto dall'AMF riconoscerebbe le ICO come un legittimo strumento di investimento. Ritiene inoltre necessarie consultazioni preliminari con gli stakeholder e le associazioni.

Secondo Les Echos, fonti del ministero avrebbero dichiarato: "Il nostro obiettivo è fornire garanzie legali agli interessati, senza ostacolare chi vuole seguire la propria strada. Abbiamo un approccio piuttosto liberale. Lavoriamo per ottenere un framework flessibile e non dissuasivo. Allo stesso tempo, non siamo neppure ingenui, sappiamo che questi prodotti possono essere rischiosi".

Queste dichiarazioni costituirebbero un cambio di rotta rispetto al recente ban di 15 siti web di criptovalute e di asset digitali annunciato il 15 marzo dall'AMF, accusati di commercializzare illegalmente in Francia gli asset di criptovalute come investimenti.

Il nuovo quadro normativo per le ICO istituirebbe un sistema di licenze rilasciate direttamente dall'AMF, licenze che servirebbero per fornire agli investitori una serie di garanzie riguardo all'utilizzo dei fondi raccolti. A detta dell'ente, le ICO potranno comunque continuare ad operare senza licenza.

Il supporto legale delle ICO da parte del governo francese è un drastico allontanamento dalla posizione scettica della Securities and Exchange Commision (SEC) statunitense che invece le regola pesantemente e ritiene che "vìolino le leggi esistenti".