Per un settore nato appena 13 anni fa ed attualmente in piena espansione, le crypto hanno già affrontato una notevole dose di regolamentazioni, soprattutto negli Stati Uniti. Jake Yocom-Piatt, co-fondatore di Decred, vede tuttavia gli USA come il Paese più crypto-friendly al mondo

Yocom-Piatt ha dichiarato: "Le criptovalute vengono considerate proprietà personale nella maggior parte delle giurisdizioni, quindi il loro trattamento fiscale è relativamente uniforme”. 

"Le transazioni crypto sono una forma di linguaggio, quindi gli Stati in cui la libertà di parola è protetta sono quelli in cui è meno probabile che le criptovalute siano limitate. Nonostante gli Stati Uniti soffrano di notevoli problemi sociali e politici, la loro tutela della libertà di parola e le leggi contro la divulgazione forzata delle passphrase ne fanno il paese più favorevole alle crypto al mondo."

Dal 2017 in poi, il mondo crypto ha attirato sempre più l'attenzione delle corti e delle agenzie statunitensi, dai blocchi legali contro le ICO alle accuse penali contro società come BitMEX. Persino il Dipartimento di Giustizia ha recentemente pubblicato un framework normativo per le crypto.

All'inizio di quest'anno, il deputato Tom Emmer ha espresso preoccupazione in merito ad un eccesso di regolazione e di azioni legali nel settore, che bloccherebbero l’innovazione. Yocom-Piatt, che ritiene gli Stati Uniti il Paese più favorevole alle crypto, guarda la situazione da un punto di vista diverso: prende atto delle libertà del Paese piuttosto che delle sue restrizioni.

Rob Viglione, co-fondatore e CEO di Horizen, ritiene invece che sia Porto Rico il miglior Paese per il settore crypto: "Nominerò un paese molto sottovalutato come hotspot crypto: Porto Rico!"

Viglione ha poi aggiunto: 

"Per gli americani, Porto Rico è di gran lunga la giurisdizione più crypto-friendly se si considerano i decreti fiscali speciali, come le leggi 20 o 22, che fanno scendere le aliquote effettive delle tasse."

Nel 2019 l'Internal Revenue Service degli Stati Uniti ha pubblicato un vademecum in merito alla tassazione dei beni digitali, anche se questo documento ha generato ulteriori criticità.

Anche un altro elemento complica la tassazione delle criptovalute negli Stati Uniti: le crypto non sono ritenute un bene di proprietà, quindi gli utenti devono segnalare ogni transazione in termini di un guadagno o di una perdita. Ma, a parte gli aspetti fiscali, secondo Viglione Porto Rico è il cuore di una forte community crypto: 

"Risparmiare sulle tasse è fantastico, ma ciò che è davvero notevole di Porto Rico è che lì si sta creando una delle community crypto più interessanti del mondo. Molti dei leader del settore, imprenditori e sviluppatori hanno scelto Porto Rico come loro nuova casa."

Anche Kosala Hemachandra, fondatore e CEO di MyEtherWallet, ha recentemente espresso il proprio punto di vista in merito a quello che considera il Paese più crypto-friendly, sottolineando che gli elementi che vengono ritenuti positivi in una buona giurisdizione crypto possono essere molto soggettivi.