Secondo un report dell'exchange di criptovalute Bitget, gli investitori appartenenti alla cosiddetta "Generazione Z" – ovvero nati tra i medio-tardi anni '90 e i primi anni '10 – sono più propensi a praticare il copy o social trading: una modalità d'investimento che consiste nel seguire le operazioni compiute da un altro utente.
Lo studio di Bitget rivela che il 44% di tutti i copy trader ha un'età inferiore ai 25 anni. Seguono gli utenti tra i 25 e i 35 anni, che rappresentano poco meno di un terzo di tutti i copy trader.
La generazione più anziana, quella che va dai 35 ai 55 anni, rappresenta il 17% dei copy trader; infine, gli over-55 sono solo il 7% del totale.

Oltre a Bitget, attualmente anche eToro, Bybit, MEXC e molte altre piattaforme del mondo crypto offrono servizi di copy trading.
Bitget suggerisce che l'inclinazione della Generazione Z a guardare agli influencer sui social per ottenere consigli d'investimento potrebbe spiegare la loro affinità con il copy trading. Secondo un sondaggio di Forbes Advisor di gennaio, circa l'80% della popolazione Gen Z e Millennial avrebbe ricevuto consigli finanziari sui social media, specialmente su YouTube, Reddit e TikTok. La metà ha dichiarato di aver guadagnato grazie a questi suggerimenti.
Inoltre, un report pubblicato a maggio dalla CFA Institute and the Financial Industry Regulatory Authority (FINRA) Foundation svela che i Gen Z tendono ad investire maggiormente proprio nelle crypto rispetto ad altri asset.
Circa il 44% degli investitori Gen Z degli Stati Uniti ha iniziato con un investimento in criptovalute, rispetto al 35% dei Millennial. Anche il 43% dei Gen Z britannici e il 35% di quelli canadesi afferma che le crypto sono state il loro primissimo investimento.
Infine, Bitget rivela che sulla sua piattaforma circa un terzo degli utilizzatori dei servizi di copy trading proviene dall'Europa occidentale. Metà invece dall'Asia orientale e sud-orientale, le due regioni rispettivamente al secondo e terzo posto per numero di utenti.

Nonostante l'Africa rappresenti soltanto l'1% dei copy trader globali, il 62% degli utenti africani si è detto interessato a questi servizi: la percentuale più alta rispetto a qualsiasi altra regione.