Bitcoin (BTC) inizia una nuova settimana sopra i 10.000$ stuzzicando gli investitori con ulteriori guadagni: durerà o la correzione è già garantita?

Cointelegraph dà un’occhiata alla prossima settimana e a ciò che potrebbe avere in serbo per il prezzo di Bitcoin: cinque fattori che potrebbero portare BTC/USD alle stelle o di nuovo a quattro cifre.

Oro vs. Bitcoin: “Forti guadagni sono inevitabili”

Mentre lunedì i future su azioni salivano lentamente, l’attenzione più generale era puntata sulle tensioni geopolitiche. Gli Stati Uniti e la Cina hanno continuato ad alimentare l’atmosfera di ostilità, e le ultime notizie sul coronavirus hanno occupato le prime pagine.

Entrambi i problemi hanno avuto un impatto evidente sulla domanda di beni rifugio, in particolare di oro. Come segnalato da Cointelegraph, la scorsa settimana ha visto un forte apprezzamento dell’oro e dell’argento, mentre nel weekend l’oro ha toccato massimi infragiornalieri da record.

In linea con le precedenti stime del sentiment, molti credono che Bitcoin seguirà la guida del metallo prezioso. Parlando con Bloomberg, un analista della società australiana MineLife Pty ha pronosticato che la corsa dell’oro non è affatto finita:

“Forti guadagni sono inevitabili, stiamo entrando in un periodo con un clima simile al periodo successivo alla crisi finanziaria globale del 2007-2008, in cui i prezzi dell’oro sono saliti a livelli da record a causa delle enormi quantità di soldi della Fed pompati nel sistema finanziario.”

Al tempo stesso, Citigroup ha pronosticato una probabilità del 30% che XAU/USD riesca a raggiungere i 2.000$ entro la fine del 2020.

Peter Schiff, noto sostenitore dell'oro e CEO di Euro Pacific Capital, ha commentato su Twitter:

“Il dollaro statunitense ha appena toccato un nuovo minimo da record. Ora servono più di 1.920$ per comprare una singola oncia di oro. Ma questo record non durerà molto, in quanto il declino del dollaro è solo all’inizio. Sta per precipitare verso nuove profondità, trascinando con sé lo standard di vita americano.

Grafico a 3 mesi di Bitcoin contro oro

Grafico a 3 mesi di Bitcoin contro oro. Fonte: Skew

Forte picco negli afflussi verso gli exchange

Sullo sfondo di una corsa ai beni rifugio, non sorprende l’aumento di Bitcoin a 10.300$. La conclusione di diverse settimane di compressione dei prezzi era prevista come una fuga verso l’alto o verso il basso - gli analisti erano divisi sulla direzione in cui si sarebbe mosso il mercato.

La velocità del breakout avvenuto nel fine settimana è comunque risultata preoccupante per alcuni. Nello specifico, il comportamento dei trader suggerisce che il clima si sta inclinando sempre più verso la chiusura in profitto a breve termine.

Il prezzo di BTC è salito troppo velocemente. Sembra che altre whale siano d’accordo”, ha sintetizzato Ki Young Ju, fondatore della piattaforma d’analisi on-chain CryptoQuant. Ki ha pubblicato un grafico raffigurante gli afflussi verso gli exchange nell’arco degli ultimi tre giorni, rivelando un evidente aumento nel numero di monete inviate a wallet di exchange.

All’inizio della salita, la mancanza di vendite da parte degli hodler a lungo termine ha dato l’impressione che, questa volta, il livello di 10.000$ non sarebbe scomparso in un sell-off come già avvenuto nei due picchi precedenti.

I dati di CryptoQuant suggeriscono ora che la tentazione è troppo alta per molti.

Grafico a 3 giorni degli afflussi di Bitcoin verso exchange

Grafico a 3 giorni degli afflussi di Bitcoin verso exchange. Fonte: CryptoQuant

Si apre un gap da 300$ nei future

Questa settimana, una forza familiare legata ai mercati dei derivati torna a influenzare Bitcoin: un gap nel mercato dei future su Bitcoin di CME Group.

Sottolineando il contrasto alla compressione, la differenza tra la sessione di trading di venerdì e l’apertura di lunedì ammonta a diverse centinaia di dollari: un vuoto compreso approssimativamente tra 9.650$ e 9.900$. BTC/USD ha l’abitudine di “colmare” i gap creati nei future, spesso nel giro di pochi giorni o persino di ore dopo la loro creazione.

Pertanto, l’attenzione si concentra su un potenziale pullback a 9.600$ per riempire il gap, dai livelli di 10.350$ registrati al momento della stesura. Lunedì, diversi ordini sono stati accumulati sotto il limite inferiore del gap, intorno al cosiddetto Point of Control (POC) a 9.575$, portando l’analista di Cointelegraph Markets Michaël van de Poppe a trarre conclusioni diverse su Bitcoin e il resto del mercato:

“Onestamente, credo che Ethereum stia iniziando un nuovo ciclo e Bitcoin sia ancora intrappolato nel suo range. Il mio unico sospetto è che vedremo un calo a 9.400$ e continueremo nel range per un mese.”

Durante il fine settimana la crescita di Ether ha superato ogni aspettativa, vincendo la resistenza a 285$ e continuando a 330$.

Grafico settimanale dei future su Bitcoin di CME

Grafico settimanale dei future su Bitcoin di CME. Fonte: TradingView

Occhi puntati sulla Fed e sui sussidi USA

Tornando a livello macro, lunedì sono state rivelate le nuove misure legate ai sussidi USA, che pomperanno altri dollari nell’economia. Allo stesso tempo, i mercati erano in attesa di nuove direttive dalla Federal Reserve, che secondo gli analisti deciderà di mantenere i tassi d’interesse allo 0,25%.

L’effetto che questa decisione avrà sulle azioni potrebbe contribuire alla traiettoria di Bitcoin, nonostante l’eccezione di questo weekend alla correlazione tra il prezzo di BTC e i titoli azionari.

Grafico a 3 mesi di Bitcoin contro l’S&P 500

Grafico a 3 mesi di Bitcoin contro l’S&P 500. Fonte: Skew

Sempre su Twitter, Schiff ha a tal proposito dichiarato:

“Il motivo per cui il COVID-19 è fatale per l’economia statunitense è che in passato abbiamo preso in prestito tantissimo denaro per gonfiare artificialmente il PIL e il mercato azionario.

Pertanto, ora siamo troppo al verde per ottenere altri prestiti con i quali contrastare il Covid: non ci resta che stampare. Il dollaro crollerà trascinandosi dietro l’economia.”

Schiff, come al solito, non era per niente ottimista sulle prospettive di Bitcoin, favorendo l’oro come principale bene rifugio durante il crollo del dollaro.

Gli indicatori di sentiment dei miner restano stabili

A differenza dei trader spot, i miner di Bitcoin sono sembrati calmi durante la recente volatilità. Secondo CryptoQuant, le uscite dalle mining pool non sono aumentate in seguito alla crescita del prezzo.

Eventi precedenti hanno causato molte più turbolenze, in particolare l’halving della ricompensa del blocco avvenuto a maggio, che ha ridotto del 50% le ricompense riservate ai miner da un giorno all’altro.

Grafico annuale delle uscite da mining pool di Bitcoin

Grafico annuale delle uscite da mining pool di Bitcoin. Fonte: CryptoQuant

Al tempo stesso, i fondamentali del network restano intatti: hash rate e difficoltà rimangono ai massimi storici o quasi.

Secondo le stime attuali, una regolazione automatica della difficoltà pianificata per martedì ridurrà il valore di circa il 2,7%, mentre l’hash rate rimarrà stabile.

La difficoltà è una stima imprecisa ma utile del sentiment dei miner, mentre l’hash rate offre un’indicazione approssimativa di quanta potenza di calcolo protegge la blockchain di Bitcoin.