Il gigante bancario statunitense Goldman Sachs ha guidato un round di finanziamento strategico da 25 milioni di dollari per la startup blockchain Veem, a cui ha partecipato anche Silicon Valley Bank.
Nel suo comunicato stampa, Veem, che utilizza la tecnologia distributed ledger per rendere più efficienti i pagamenti delle piccole imprese, ha elencato i partecipanti al round, tra cui compaiono i nomi di GV (conosciuta in passato come Google Ventures), Trend Forward Capital, Extol Capital, Kleiner Perkins e Pantera Capital.
Forbes osserva che Goldman Sachs ha investito in Veem tramite il Goldman Sachs Principal Strategic Investments Group e che Rana Yared, uno dei direttori della compagnia, siederà nel consiglio di amministrazione della startup come osservatore.
Con questo nuovo round di finanziamento, Veem prevede di sviluppare nuove partnership e di integrare "processi maggiormente automatizzati in materia di misure anti-riciclaggio e normative know-your-customer".
Veem utilizza il Bitcoin (BTC) per connettere i conti bancari dei propri clienti con i fornitori, elaborando oltre la metà delle sue transazioni tramite criptovaluta. A marzo, la startup blockchain ha chiuso un round B di finanziamento da 26 milioni di dollari. Secondo il comunicato stampa, al momento Veem serve circa 80.000 piccole imprese in 96 paesi.
Ad agosto, la startup blockchain Axoni ha raccolto 32 milioni nel suo round B di finanziamento, anche questo guidato sempre da Goldman.
A settembre, il CFO di Goldman Sachs ha smentito le voci secondo cui il colosso bancario avrebbe sospeso l'apertura del proprio trading desk di criptovalute:
"Quando abbiamo parlato di esplorare gli asset digitali [...] ci riferivamo ad un'esplorazione che si sarebbe evoluta col tempo. Forse qualcuno ha pensato che con le nostre attività avremmo dato vita ad un mercato fisico del Bitcoin, ma informandosi meglio si è poi reso conto che quella parte dell'evoluzione non è ancora arrivata".