Google inizierà ad applicare politiche pubblicitarie più rigide per i servizi crypto in Europa, nell'ambito del regolamento Markets in Crypto-Assets (MiCA): lo ha annunciato l'azienda in un recente aggiornamento delle sue policy.
Secondo alcuni consulenti legali, questa decisione potrebbe rivelarsi una "lama a doppio taglio" per la regolamentazione del settore: da un lato potrebbe prevenire le Initial Coin Offering (ICO) fraudolente, ma dall'altro rischia di creare ulteriori lacune nell'applicazione della legge.
A partire dal 23 aprile, gli annunci pubblicitari di exchange e crypto-wallet in Europa dovranno essere autorizzati nell'ambito del quadro MiCA e delle norme che regolano i Crypto Asset Service Provider (CASP).
Gli inserzionisti di servizi legati alle criptovalute su Google dovranno inoltre conformarsi ai "requisiti legali locali", tra cui "restrizioni o requisiti che si applicano a livello nazionale in aggiunta al MiCA" .
La nuova politica pubblicitaria si applicherà alla maggior parte dei paesi europei: Italia, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia.
Una lama a doppio taglio
I nuovi requisiti pubblicitari di Google per le criptovalute rappresentano una "lama a doppio taglio" per la regolamentazione del settore, ha affermato Hon Ng, direttore legale di Bitget:
"Da un lato, migliorano la protezione degli investitori filtrando gli attori non regolamentati. [...] Il quadro MiCA, con i suoi rigorosi requisiti antiriciclaggio e di trasparenza, crea un ecosistema più sicuro, riducendo truffe come quelle delle ICO che affliggevano il settore prima del 2023."
Ma dall'altro, Ng avverte che la policy potrebbe essere "eccessivamente restrittiva" senza un'implementazione flessibile, soprattutto considerando che i periodi di transizione per le licenze nazionali variano a seconda delle giurisdizioni. Questo potrebbe creare "lacune temporanee nell'applicazione della legge".
Vi sono anche ostacoli legati ai costi di conformità, ha aggiunto Ng:
"Gli exchange più piccoli potrebbero avere difficoltà con i requisiti di capitale del MiCA (15.000-150.000€), o con l'ostacolo burocratico rappresentato doppia certificazione (sia da parte di Google che dei regolatori locali). Queste misure sono complessivamente positive per la sicurezza e la fiducia degli utenti nel settore, ma necessitano di una maggiore flessibilità per non soffocare l'innovazione."
Ma altri esperti del settore non considerano questo un cambiamento fondamentale per Google o per la protezione degli investitori. Secondo Mattan Erder, General Counsel della rete blockchain decentralizzata Layer-3 Orbs, questo aggiornamento di policy mira principalmente a "proteggere Google dalla responsabilità, piuttosto che a proteggere gli investitori stessi":
"Qualsiasi impatto di questo cambiamento nelle policy di Google è una conseguenza delle regolamentazioni stesse. Se la conformità al MiCA si rivelerà onerosa, costosa e accessibile solo ai grandi player, allora i piccoli operatori avranno grandi difficoltà a competere in queste giurisdizioni."