Il 7 giugno, una task force del governo statunitense ha confiscato oltre 2 milioni di dollari in Bitcoin (BTC), usati per pagare un riscatto in seguito a un attacco ai danni del sistema informatico di Colonial Pipeline. Un mandato presentato alla Corte Distrettuale della California del Nord mostra che le autorità hanno recuperato 63,7 BTC.

Mentre la notizia si diffondeva attraverso i media mainstream, alcune testate hanno suggerito che il governo degli USA avrebbe hackerato in qualche modo l’indirizzo Bitcoin per estrarre i fondi. Per esempio, Justin Wolfers, professore dell’University of Michigan e collaboratore del New York Times, ha twittato:

“Le notizie secondo cui il governo ha trovato il modo per sottrarre Bitcoin dai wallet online di criminali informatici senza dubbio riduce ulteriormente i casi d’uso di Bitcoin.”

Questo commento ha scatenato una discussione sulla possibilità di penetrare la crittografia SHA-256, e in tal caso perché sprecare questa abilità sbloccando un wallet di Bitcoin che contiene solo 2 milioni di dollari?

Lo stesso tipo di crittografia è utilizzato dalla National Security Agency, banche, agenzie straniere, sistemi di archiviazione cloud, e da gran parte dei dispositivi elettronici come smartphone e app di comunicazione.

Se i governi volessero creare caos nel mercato delle criptovalute, dovrebbero realizzare enormi vendite per influenzare negativamente il prezzo. Tuttavia, almeno 3 segnali suggerirebbero probabilmente lo svolgimento di uno scenario del genere.

Il picco di open interest dei future su BTC del CME

Il veicolo più probabile con cui le entità governative shorterebbero (venderebbero) sono i future su Bitcoin del CME. Oltre alla pressione sul prezzo, gli analisti dovrebbero confermare un forte aumento dell’open interest, ovvero il numero totale di contratti attivi. Sfortunatamente, il CME non fornisce dati in tempo reale per questo indicatore.

Dati sul regolamento dei future su Bitcoin del CME
Dati sul regolamento dei future su Bitcoin del CME. Fonte: CME

Come mostrato sopra, ogni contratto future su Bitcoin del CME rappresenta 5 BTC, quindi l’open interest di 7.572 ammonta a 37.860 BTC. Questi contratti hanno un regolamento finanziario, quindi il vincitore viene pagato in dollari.

Anche se l’attuale open interest da 1,25 miliardi di dollari non sembra abbastanza significativa da creare turbolenze, a febbraio la cifra ha raggiunto 3,3 miliardi di dollari con Bitcoin vicino a 58.000$. Quindi, un aumento rapido e sostanziale dell’open interest è un potenziale indicatore di attività governativa.

Il premium dei future dovrebbe diventare negativo

Un grande venditore di contratti future causerebbe una distorsione monetaria nel premium dei future. A differenza dei contratti perpetui, questi future a scadenza fissa non hanno un funding rate, quindi il loro prezzo varia notevolmente dai normali exchange spot.

Misurando il divario di prezzo tra i future e il mercato spot, un trader può misurare il grado di ottimismo nel mercato. Nel caso di un’attività aggressiva da parte degli short (venditori), il contratto future a due mesi presenterà uno sconto pari o superiore all’1%.

Premio/sconto dei future su Bitcoin con scadenza a luglio del CME vs. Coinbase. maggio 2021
Premium/sconto dei future su Bitcoin con scadenza a luglio del CME vs. Coinbase. maggio 2021. Fonte: TradingView

I future con scadenza a luglio del CME vengono scambiati tra uno sconto dello 0,5% e un premium dell’1,5% rispetto ai normali exchange spot. Tuttavia, durante il crollo del 19 maggio, la vendita aggressiva di contratti future ha spinto il prezzo a uno sconto del 2,5% rispetto a Coinbase.

Questo movimento può avvenire durante l’esecuzione di ordini di liquidazione o quando grandi operatori decidono di shortare il mercato usando derivati.

L’infrastruttura degli exchange verrebbe presa di mira

Anche se la maggior parte degli exchange di criptovalute hanno stabilito i propri server in posizioni remote, i governi potrebbero cercare di sequestrare server fisici o domini web.

Gli investitori che seguono il settore crypto dal 2017 ricorderanno che a luglio di quell’anno Alex Vinnik, fondatore di BTC-e, è stato arrestato e il sito web è stato confiscato dal governo statunitense.

A novembre 2020, Cointelegraph ha pubblicato un articolo approfondito per spiegare come, secondo un quadro normativo del Department of Justice statunitense, potrebbe essere sufficiente che una transazione crypto “tocchi sistemi finanziari, di archiviazione dei dati o altri sistemi informatici negli Stati Uniti” per portare a misure coercitive.

Qualsiasi azione coordinata da parte di governi per reprimere le criptovalute coinvolgerà probabilmente un’enorme iniziativa “antiriciclaggio di denaro” contro gli exchange, soprattutto quelli che offrono prodotti derivati a investitori retail.

Quindi, in assenza di questi 3 segni, non c’è motivo di credere che sia in corso un’enorme campagna governativa per distruggere il settore.

Le idee e le opinioni espresse in questo articolo appartengono unicamente all’autore e non riflettono necessariamente i punti di vista di Cointelegraph. Ogni investimento e operazione di trading comporta dei rischi. Dovresti condurre una ricerca propria quando prendi una decisione.