Quando le criptovalute come Bitcoin (BTC) attraversano fasi di ribasso, come quella in cui ci troviamo attualmente, l'idea di ottenere un guadagno passivo dalle proprie partecipazioni diventa ancor più attraente per gli investitori a lungo termine.
Negli ultimi anni sono diventati popolari diversi metodi come lo staking, il lending, il cloud mining e lo yield farming, che prevedono la remunerazione degli utenti con denaro o token a seconda della somma investita nel meccanismo.
Tuttavia, con gli hard fork o gli airdrop, gli utenti attivi nell'ecosistema crypto possono anche andare alla ricerca di token o progetti che offrono ricompense aggiuntive in proporzione alle proprie partecipazioni.
Sebbene entrambi siano finalizzati ad aumentare la popolarità del progetto o come strategia di marketing, gli hard fork e gli airdrop funzionano in modo diverso e nascono attraverso meccanismi completamente unici.
Vediamo cosa differenzia gli airdrop dagli hard fork, e come se ne può trarre vantaggio quando si investe nel mercato delle criptovalute a lungo termine.
Cos'è un airdrop e come funziona?
Considerati la manna dal cielo per gli appassionati di criptovalute disposti a sperimentare diversi progetti, gli airdrop richiedono conoscenze tecniche minime e rischi relativamente bassi.
Un airdrop di criptovalute è una distribuzione gratuita di una moneta (coin) o di un token ai detentori di token già in circolazione, nota anche come token giveaway. Solitamente associato al lancio di un nuovo progetto o di una criptovaluta, l'intento di un airdrop è quello di ottenere una maggiore trazione da parte degli utenti, in un mercato inondato da migliaia di nuove proposte.
Di natura puramente promozionale, gli utenti non controllano quanto si verificherà un airdrop, che di solito viene effettuato da sviluppatori o imprenditori per ricompensare gratuitamente i titolari di token già esistenti con ulteriori monete.
La quantità di ricompense assegnate si basa sull'importo investito o sui contributi apportati ad un progetto, ed è simile al modo in cui i brand tradizionali offrono omaggi per divulgare una nuova offerta di prodotti.
Esistono due tipi di airdrop di criptovalute: gli airdrop retroattivi e i takeover airdrop. Le differenze principali tra i due sono la fase in cui vengono effettuati e il loro specifico scopo.
Un airdrop retroattivo viene generalmente annunciato quando un protocollo blockchain esistente sta pianificando di presentare il suo token nativo e premia i primi utenti, oppure coloro che hanno contribuito al progetto prima di una determinata data.
Si tratta di uno strumento molto popolare per creare entusiasmo intorno ad un token in fase di lancio. Inoltre funge anche da meccanismo di creazione di liquidità e aiuta a coinvolgere il pubblico distribuendo token in cambio di retweet, feedback o persino di un aumento dei follower sui social media.
I takeover airdrop, invece, vengono utilizzati quando i protocolli di finanza decentralizzata (DeFi) vogliono sottrarre utenti alla concorrenza o aumentare le loro possibilità di trattenerli offrendo maggiori ricompense
Pur essendo una forma relativamente più aggressiva di airdrop, i takeover sono rivolti ai fornitori di liquidità e agli utenti che hanno dimostrato un maggiore impegno in attività come lo staking, in modo da attirarli da un protocollo DeFi concorrente.

L'aggregatore DeFi 1INCH ha effettuato diversi airdrop con l'intento specifico di invogliare gli utenti del rivale Uniswap a passare alla sua piattaforma, premiando determinati utilizzatori con una serie di distribuzioni gratuite di token.
Vantaggi e svantaggi degli airdrop
Sono stati a lungo considerati una forma poco convenzionale di marketing nel settore delle criptovalute, ma gli airdrop sono diventati sempre più popolari. Innumerevoli progetti utilizzano questo metodo per stimolare l'adozione dei loro nuovi token.
Gli airdrop offrono vantaggi superlativi sia per gli imprenditori che per gli investitori nel settore delle criptovalute, rendendoli lo strumento di marketing più popolare per creare entusiasmo iniziale e catalizzare la trazione degli utenti — due elementi fondamentali per il successo di una nuova moneta.
Per le imprese di criptovalute che mirano a lanciare un token nativo per la loro blockchain o per il loro protocollo DeFi, gli airdrop sono forse la modalità di promozione più semplice ed economica del settore. Anche se comportano il rilascio di una grande quantità di token, per di più gratuiti, questi costituiscono una porzione piuttosto piccola rispetto al totale complessivo che verrà messo in circolazione. Questi token sono un modo sicuro per generare entusiasmo tra i detentori di altre criptovalute, che vedono gli utenti guadagnare grazie agli airdrop gratuiti.
D'altra parte, gli airdrop possono avere un risvolto negativo se troppi token vengono distribuiti, diluendo il valore di mercato e incidendo sul prezzo. Inoltre, la maggior parte degli indirizzi che ricevono l'airdrop potrebbero vendere i token ricevuti immediatamente una volta ottenuti, esercitando così una pressione al ribasso sul prezzo. Per gli utenti, è anche importante svolgere le dovute ricerche per evitare i dump airdrops o le truffe che stanno diventando sempre più sofisticate con il passare del tempo.
Se il token aumenta di popolarità e di domanda, gli asset ricevuti gratuitamente possono potenzialmente generare rendimenti ancora maggiori, dato che il valore del token aumenta di pari passo. Semplicemente seguendo un progetto sui social o condividendo le notizie su di esso con gli amici, gli airdrop ricompensano gli utenti con token che potrebbero un giorno valere centinaia di dollari, senza alcun vincolo.
In effetti, per i titolari di wallet di criptovalute o per coloro che detengono specifici token, gli airdrop sono un ottimo modo per ottenere buoni profitti con un investimento sostanzialmente nullo e, perché no, anche generare reddito passivo. Tutto ciò che si deve fare è rimanere aggiornati sui progetti o sulle società che sono in procinto di offrire airdrop e approfittarne.
In questo modo, non solo si può guadagnare con gli airdrop vendendo immediatamente i token ricevuti su uno exchange, ma si può anche scegliere di tenerli per un periodo più lungo e potenzialmente aumentare le possibilità di generare rendimenti ancora maggiori.
Cosa sono gli hard fork e come funzionano?
Il più delle volte, i protocolli blockchain vengono modificati per generare una nuova catena di blocchi operante in parallelo con l'originale, ma che può differire in termini di utilità finale e di offerta agli utenti e ai possessori del token.
Uno degli esempi più nodi di una blockchain parallela è il fork Bitcoin Cash (BCH), che ha creato un sistema di pagamento P2P a partire da un hard fork di Bitcoin.
Esistono altri fork di Bitcoin, come Bitcoin Gold: gli hard fork vengano creati modificando il codice del protocollo di base per crearne una versione parallela destinata a uno scopo diverso.
Inoltre, poiché la nuova blockchain richiede la creazione di un token nativo con cui gli utenti possano effettuare transazioni, un hard fork crea valore per coloro che hanno investito nella moneta originale. Nell'agosto del 2017, ogni possessore di BTC ha ricevuto una quantità equivalente di token BCH, generando rendimenti considerevoli se si considera che il prezzo di quotazione del Bitcoin Cash sugli exchange di criptovalute era di 900$.

Con un numero crescente di nuovi protocolli blockchain creati e molti altri sviluppati attraverso hard fork, è facile capire come gli investitori possano trarre vantaggio da questi meccanismi senza assumersi rischi elevati.
Tuttavia, non tutti gli hard fork nascono dall'intenzione di creare un nuovo sistema: alcuni sono il prodotto di un fallimento. Prendiamo l'esempio dell'hard fork di Ethereum, Ethereum Classic (ETC), che supporta addirittura un diverso meccanismo di consenso e il token nativo ETC può essere scambiato liberamente sugli exchange di criptovalute.
Separato dalla blockchain "ufficiale" di Ethereum, Ethereum Classic è nato in risposta all'attacco di uno dei più importanti progetti sul network, The DAO. La nuova blockchain ha emesso token ETC a tutti i possessori di ETH esistenti in un rapporto 1:1.
Originariamente pensato come un nuovo modello di business decentralizzato per enti sia commerciali che no-profit, The DAO è stato oggetto di un enorme attacco hacker: alcuni utenti sono riusciti a dirottare un terzo dei fondi del progetto su un conto secondario.
Quando la comunità di Ethereum ha votato per l'hard-fork della blockchain originale al fine di ripristinare i fondi persi, ha diviso quest'ultima in due ramificazioni: la catena di blocchi non forkata è stata rinominata Ethereum Classic.
Per gli utenti più informati, sono spesso disponibili molte opportunità per investire nei protocolli blockchain prima di un hard fork e potenzialmente approfittare dei nuovi token offerti. Tuttavia, è importante svolgere una ricerca approfondita e investire solo in quei token che hanno fondamenti solidi per trarre effettivamente profitto dagli hard fork.
Pro e contro degli hard fork
Gli hard fork offrono agli sviluppatori l'opportunità di aggiungere nuove funzionalità senza dover alterare la blockchain originale, soprattutto quando questa ha un'enorme base di utenti che non gradirebbero alcuna modifica. Inoltre, comporta una minore potenza computazionale rispetto all'impiego di un soft fork e garantisce una maggiore privacy.
In aggiunta, i detentori di token e gli investitori ricevono asset extra dall'hard fork, i quali possono essere immediatamente monetizzati o conservati per beneficiare di un apprezzamento a lungo termine. Uno scenario probabile, se l'hard fork riesce nel suo obiettivo e guadagna importanza nel settore.
Tuttavia ciò potrebbe non essere sempre vero, come dimostrato da BCH, che è ad oggi scambiato vicino ai minimi storici dalla sua emissione nel 2017.
Poiché un hard fork si verifica in seguito alla divisione della blockchain sottostante, è spesso percepito come dannoso per la sicurezza della rete, rendendola più vulnerabile agli attacchi malevoli. Ciò è particolarmente vero se la scissione avviene tra nodi e miner, in quanto espone la blockchain e il suo fork a malintenzionati che potrebbero sfruttare l'hash rate ridotto per sopraffare la rete e rubare fondi.
Indipendentemente dal tipo di attacco, l'intenzione è quella di compromettere la reputazione del network: questo potrebbe portare a una diminuzione del prezzo del token nativo oppure alla sottrazione di fondi dalla rete stessa, dirottandoli poi su conti di un'altra blockchain. Ciò comporterebbe per gli investitori una perdita di capitale sia sui token dell'hard fork che sul token originale.
Pertanto, è importante verificare i miglioramenti effettivi apportati da una ramificazione della rete, se gli sviluppatori hanno preso le precauzioni necessarie per isolare il fork da qualsiasi attacco.
Gli investitori possono trarre vantaggio dagli hard fork se si tengono aggiornati sugli ultimi sviluppi e individuano le giuste opportunità per generare entrate guadagnando ulteriori token "gratuitamente."