Il Mechanicville Hydroelectric Plant di New York, uno dei più vecchi impianti di energia idroelettrica negli Stati Uniti, si è dato al mining di Bitcoin (BTC).
La centrale appartiene a Albany Engineering Corp (AEC), a cui è stato chiesto dalla National Grid nel 1986 di recuperare la struttura. Jim Besha Sr., CEO di AEC, ha commentato che il mining di criptovalute offre margini di profitto triplicati rispetto alla vendita di elettricità alla rete:
“Crediamo che questo sia il più vecchio impianto di energia rinnovabile ancora attivo nel mondo. Possiamo guadagnare di più con Bitcoin di quanto faremmo vendendo l’elettricità alla National Grid.”
Besha ha chiarito che si limita a liquidare immediatamente i BTC ricevuti, esprimendo scetticismo in merito al potenziale a lungo termine del crypto asset.
Nonostante gli ampi margini di profitto, Besha preferirebbe vendere la sua elettricità per essere usata come corrente, ma un decennio di scontri con la National Grid l’ha costretto a cercare fonti di reddito alternative.
Quando a AEC è stato chiesto di recuperare l’impianto, la compagnia ha firmato un contratto con la National Grid garantendo che quest’ultima avrebbe acquistato energia da Besha per 40 anni a un tasso scontato. Tuttavia, dopo che nel 1993 AEC ha ricevuto una licenza per operare in modo indipendente, Besha sostiene che la National Grid ha rinnegato l’accordo, portando a una prolungata battaglia legale.
Dopo che la struttura ha subito danni considerevoli causati da un’inondazione, e in seguito dall’incendio di un generatore, nel 2003 la National Grid ha accettato di lasciare l’impianto, pagare le riparazioni e comprare elettricità da AEC al prezzo di mercato. Sebbene la National Grid abbia rinunciato allo sconto sui prezzi, i profitti del mining di Bitcoin eclissano le cifre che AEC guadagnerebbe vendendo elettricità.
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AEC non è la prima società a convertire un simbolo dell’industria moderna per generare criptovalute.
Nel 2018, Bitriver ha allestito un data center in una struttura in Siberia conosciuta in passato come la più grande fonderia di alluminio al mondo, costruirà dall'URSS negli anni ‘60. La struttura, attualmente usata per il mining di Bitcoin, si trova in prossimità di una grande centrale idroelettrica.
Nello stesso anno, Coinmint ha annunciato di aver firmato un contratto di locazione da 10 anni su un appezzamento da 1.300 acri a nord di New York usato in passato nella fusione dell’alluminio per allestire una struttura dedicata al mining di BTC.