Come riportato il 14 marzo dal notiziario locale First Post, la banca indiana HDFC Bank, la più grande banca privata del paese, ha informato i clienti che le sue carte di debito e di credito non possono essere utilizzate per acquistare criptovalute.
In una lettera inviata ai clienti martedì 13 marzo, HDFC spiega che il provvedimento è stato adottato per proteggere i clienti:
"Per garantire la sicurezza dei nostri clienti, abbiamo deciso di non consentire l'uso di carte di credito, debito e carte prepagate HDFC Bank in quegli esercizi commerciali sospettati di scambiare criptovalute o valute straniere, o entrambe".
La lettera menzionava anche che la Reserve Bank of India ha avvisato più volte i cittadini "sui potenziali rischi economici, operativi e legali associati alla gestione di tali valute".
Nel mese scorso, anche Citibank India ha deciso di vietare l'acquisto di criptovalute con carte di credito e di debito a causa dei "rischi sulla sicurezza associati alla gestione dei bitcoin".
Il divieto di usare specificatamente le carte di credito per acquistare criptovalute è stato imposto per la prima volta dai colossi statunitensi JP Morgan Chase, Bank of America e Citigroup il 3 febbraio 2018, alle quali hanno seguito Lloyds Banking Group (nel Regno Unito) il 5 febbraio e Virgin Money (in Australia, Sud Africa e Regno Unito) il 6 febbraio. Un paio di settimane fa si è aggiunta alla lista anche una delle principali banche canadesi, TD Bank.
Lunedì 12 marzo, l'ex ufficiale governativo indiano Shaktikanta Das ha dichiarato che le criptovalute "non dovrebbero essere assolutamente consentite", perché non esiste un modo per regolamentarle "efficacemente".