In un articolo del 23 aprile, il The Wall Street Journal ritiene che le ultime leggi sulla privacy dell'Unione Europea potrebbero in realtà avvantaggiare i giganti dei media che tentano di limitare, sottolineando la necessità di mettere il potere nelle mani dei consumatori, potenzialmente tramite l'uso di piattaforme basate su tecnologia Blockchain.

Con l'arrivo della nuova legislazione che entrerà in vigore il 25 maggio, le agenzie pubblicitarie digitali ritengono che il fatto che l'UE chieda alle aziende di ottenere il consenso degli utenti di Internet prima di utilizzare i loro dati personali favorisca in realtà i giganti come Facebook e Google.

Secondo Cyril Zimmerman, CEO dell'azienda pubblicitaria AdUX, per un'azienda come Facebook, nonostante lo scandalo in cui è stata coinvolta, non sarebbe molto difficile farsi dare il consenso dagli utenti, utilizzando per esempio gli stessi "subdoli" pop-up che usa adesso.

In altre parole, secondo Zimmerman, gli utenti si fiderebbero molto più di Facebook che di qualsiasi altra agenzia individuale.

"Per loro è molto facile", ha dichiarato al Wall Street Journal, riferendosi a Facebook e Google. "Il problema è, chi conosce AdUX?"

Alcuni report suggerirebbero che Facebook non sia minimamente preoccupata delle azioni del partner Cambridge Analytica, nonostante l'indignazione manifestata al pubblico.

Le alternative decentralizzate, basate sulla tecnologia Blockchain, che fornisce agli utenti il pieno controllo sui propri dati, sembrano essere un'opzione ragionevole per coloro che sono stati turbati dallo scandalo di Cambridge.

Nel 2017, Cointelegraph ha pubblicato un'analisi sul possibile impiego della tecnologia Blockchain nella risoluzione dei problemi che affliggono i social media, inclusi quelli relativi alla privacy.