Un nuovo annuncio dalla Commissione per lo Sviluppo e la Riforma, o DRC, della regione autonoma della Mongolia Interna ha informato il pubblico che ora esiste un modo diretto per segnalare qualsiasi operazione crypto nella regione.
Come riferito in precedenza, la Mongolia Interna ospitava un tempo una vasta rete di crypto miner, che rappresentavano collettivamente il 7,71% dell’hash rate globale del network di Bitcoin tra settembre 2019 e aprile 2020.
Nell’ambito dell’ambizioso programma sempre più proattivo di Pechino per ridurre le emissioni di anidride carbonica, le autorità cinesi hanno incrementato la sorveglianza sulla regione ricca di carbone della Mongolia Interna, in cui l’abbondante elettricità a basso costo resta dipendente dai combustibili fossili. Secondo un report pubblicato a fine marzo da Greenpeace, tra il 2016 e il 2020 la Mongolia Interna ha approvato la più grande nuova capacità per centrali elettriche a carbone tra tutte le DRC in Cina.
L’annuncio mette in chiaro che le autorità regionali stanno cercando di segnare una svolta sul fronte energetico, anche rinforzando le misure contro le operazioni di crypto mining illegali con consumi elevati. Una linea telefonica, un indirizzo e-mail e un servizio postale dedicati offriranno al pubblico locale un metodo di segnalazione da usare per informare le autorità di qualsiasi attività di crypto mining sospetta nella regione.
L’annuncio spiega che le entità sospette potrebbero fingersi data center e sfruttare politiche preferenziali su tasse, terreni e tariffe elettriche mentre si dedicano illecitamente al mining di criptovalute.
La creazione della linea diretta è solo l’ultima delle misure adottate dalle autorità locali per gestire le operazioni di mining rimaste nella giurisdizione. Ad agosto 2020, alcuni funzionari hanno considerato una politica che avrebbe impedito ai crypto miner di usare elettricità a basso costo sovvenzionata dallo Stato. A marzo, è stata elaborata una proposta per “ripulire e chiudere completamente i progetti di mining di valute virtuali” entro la fine di aprile. Quest'ultimo annuncio ha ripreso lo stesso messaggio, indicando che la regione è intenzionata a rimediare ai precedenti fallimenti per quanto riguarda gli obiettivi di risparmio energetico stabiliti da Pechino.