Più del 70% dei trader istituzionali intervistati in un sondaggio di JPMorgan sull'e-trading ha dichiarato di non avere intenzione di negoziare criptovalute nel 2025. "La maggioranza dei trader non ha piani per negoziare criptovalute o valute digitali", si legge nel report del sondaggio.
Si tratta comunque di una percentuale inferiore rispetto al 2024, quando il 78% degli intervistati aveva dichiarato di non essere interessato al trading di criptovalute.
Il sondaggio ha anche rilevato che il 16% degli intervistati prevede di negoziare crypto-asset quest'anno, mentre il 13% ha dichiarato di farlo già. Entrambe le percentuali sono in aumento rispetto al 2024.
Fonte: JPMorgan
Vi è pertanto un'apparente mancanza d'interesse per le criptovalute nonostante un miglioramento del quadro normativo negli Stati Uniti, seguito a una riorganizzazione delle principali agenzie finanziarie durante l’amministrazione Trump. "La nuova amministrazione sostiene il mercato delle criptovalute: i cambiamenti normativi hanno ridotto le barriere per i membri della comunità bancaria tradizionale interessati a entrare in questo settore", ha dichiarato Eddie Wen, Global Head of Digital Markets di JPMorgan.
Per quanto riguarda i fattori che influenzeranno i mercati nel 2025, gli intervistati hanno indicato inflazione e dazi come le variabili più impattanti, seguite dall'escalation delle tensioni geopolitiche. Inoltre, il 41% ha identificato la volatilità del mercato come la principale sfida per il trading, in aumento rispetto al 28% dell'anno precedente. "Non mi sorprende che il 51% dei partecipanti ritenga che dazi e inflazione saranno due dei principali rischi per il mercato", ha commentato Gergana Thiel, Global Co-Head of Macro Sales di JPMorgan.
Il sondaggio annuale ha coinvolto 4.200 clienti di JPMorgan in 60 sedi nel mondo, e si è svolto dal 9 al 23 gennaio.