Gli investitori istituzionali sono sempre più ottimisti sulle criptovalute: l’83% di essi prevede di aumentare le allocazioni in crypto nel 2025, secondo un report del 18 marzo di Coinbase ed EY-Parthenon.
Attualmente, quasi tre quarti delle aziende intervistate hanno dichiarato di detenere criptovalute diverse da Bitcoin (BTC) ed Ether (ETH). Inoltre, una “maggioranza significativa” intende aumentare le allocazioni in crypto al 5% o più.
Sono motivati dalla convinzione che “le criptovalute rappresentino la migliore opportunità per generare rendimenti interessanti, anche a fronte dei potenziali rischi, nei prossimi tre anni,” afferma il report. Tra le criptovalute alternative detenute dagli investitori istituzionali, XRP (XRP) e Solana (SOL) sono le più popolari.
ETF sulle altcoin in arrivo
Le allocazioni in altcoin potrebbero ulteriormente aumentare, se i regolatori statunitensi approvassero già entro quest'anno le proposte di listing degli ETF. I gestori patrimoniali sono in attesa del via libera dalla Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti per quotare oltre una dozzina di ETF basati su altcoin.
Secondo Bloomberg Intelligence, Litecoin (LTC), SOL e XRP sono considerati i più probabili a ricevere un’approvazione nel prossimo futuro.
Il 17 marzo, il Chicago Mercantile Exchange (CME) Group, il più grande exchange di derivati negli Stati Uniti per volume, ha lanciato contratti futures legati a SOL: questo segna un passo importante verso l’adozione istituzionale dell’altcoin.
Stablecoin e DeFi in crescita
Nel frattempo le stablecoin continuano ad attirare l’interesse istituzionale: l’84% degli intervistati le detiene già o sta valutando di farlo, secondo il sondaggio di Coinbase ed EY-Parthenon.
Il report evidenzia che le istituzioni utilizzano le stablecoin “per un'ampia varietà di scopi, oltre alla semplice agevolazione delle transazioni in crypto, tra cui la generazione di rendimento (73%), il cambio di valuta (69%), la gestione della liquidità interna (68%) e i pagamenti esterni (63%).”
A dicembre, la banca d’investimento Citi ha dichiarato che l’adozione delle stablecoin accelererà l’attività on-chain, incluso il settore della finanza decentralizzata (DeFi). Il sondaggio ha rilevato che attualmente solo il 24% degli investitori istituzionali utilizza piattaforme DeFi, ma si prevede che questa percentuale crescerà fino a quasi il 75% nei prossimi due anni:
“Le istituzioni sono attratte dalla DeFi per molteplici motivi. Derivati, staking e prestiti sono le aree di maggiore interesse, seguite da accesso alle altcoin, regolamenti transfrontalieri e yield farming.”