Secondo Meltem Demirors, Chief Strategy Officer della società d'investimento in criptovalute CoinShares, Bitcoin (BTC) potrebbe non trarre particolari benefici dall'interesse degli investitori istituzionali.

Il rapporto fra Bitcoin e Wall Street

In un'intervista pubblicata sul portale d'informazione RealVision, Demirors ha affermato che il coinvolgimento di Wall Street nel settore di Bitcoin non porterà necessariamente ad un incremento del livello d'adozione.

Molti esperti ed analisti dei mercati delle criptovalute sostengono che l'avvento dei grandi capitali cambierà per sempre il mercato di Bitcoin. Il lancio di prodotti come Bakkt, piattaforma regolamentata per il trading di contratti future basati su Bitcoin, dimostrano una forte domanda da parte delle istituzioni. Questo mese un dirigente di Greyscale ha inoltre svelato che il numero di grossi investitori interessati al settore delle criptovalute continua ad aumentare.

L'opinione di Demirors è tuttavia meno ottimista:

"Se prendessimo il 50% dei Bitcoin in circolazione e li mettessimo sotto custodia presso un'agenzia regolamentata... e se poi prendessimo questi Bitcoin e li depositassimo in una camera blindata da qualche parte... se successivamente emettessimo delle ricevute sul deposito di Bitcoin, vale a dire dei pezzi di carta che rappresentano i Bitcoin depositati nella camera blindata che ci permettono di scambiare la criptovaluta senza effettivamente effettuare alcuna transazione sul network vero e proprio... a quel punto si tratta ancora di Bitcoin?"

'Siamo parte del problema'

Demirors ha inoltre espresso i propri dubbi riguardo al reale interesse dei finanzieri professionisti nel settore di Bitcoin, descrivendo il loro operato come un "gioco di ruolo live action."

Potenzialmente anche CoinShares, ha ammesso la donna, contribuisce a questo tipo di comportamento. "In quanto gestore patrimoniale, anche noi siamo parte del problema."