L'Associazione Bancaria Italiana (ABI), un'associazione che si occupa di tutelare gli interessi del settore bancario italiano, ha pubblicato un comunicato stampa nel quale conferma che le banche del Paese sono "disponibili a partecipare a progetti e sperimentazioni di una moneta digitale di Banca centrale europea, contribuendo, grazie alle competenze acquisite nella realizzazione di infrastrutture e governance distribuita, a velocizzare la messa in opera di un’iniziativa di livello europeo in una prima nazione."
Lo scorso anno l'ABI ha istituito un gruppo di lavoro dedicato ad approfondire il tema delle criptovalute e delle Central Bank Digital Currency (CBDC): sulla base di questa esperienza, il Comitato Esecutivo dell'Associazione ha condiviso dieci considerazioni su un'eventuale moneta digitale europea, che vanno dalla necessità di non perturbare la stabilità finanziaria al rispetto dei più elevati standard di conformità e sicurezza.
Quali sono i casi d'uso per una CBDC europea?
Per quanto riguarda i potenziali casi d'uso di una simile moneta, l'ABI ha individuato tre possibilità:
"[...] È possibile affermare che la disponibilità di una CBDC potrà abilitare una serie di casi d’uso di grande interesse: favorire la trasmissione di valore tra pari, agevolando così anche logiche di scambio tra persona e macchina e tra macchina e macchina;
consentire il regolamento delle transazioni transfrontaliere peer-to-peer, attenuando il rischio di tasso di interesse, di cambio e di controparte;
promuovere, grazie alla caratteristica di programmabilità di queste monete, l’esecuzione di scambi al verificarsi di condizioni predefinite, riducendo in definitiva processi di carattere amministrativo."
Al via la consultazione sulla strategia nazionale blockchain
La scorsa settimana è stata avviata la consultazione pubblica del documento di sintesi sulla "Strategia italiana per la blockchain e i registri distribuiti", realizzata con il contributo del gruppo di esperti selezionati nel dicembre del 2018 dal Ministero dello Sviluppo Economico (MISE).
Al termine della consultazione, prevista per il 20 luglio 2020, le osservazioni provenienti dai vari soggetti interessati saranno valutate dal gruppo di esperti, che si occuperanno di elaborare la proposta finale della strategia.