La Kansai Electric Power Co. Inc. (KEPCO), il secondo maggiore fornitore di energia del Giappone, sta prolungando il periodo di prova del suo sistema basato su blockchain che consente di scambiare crediti in energia rinnovabile. La piattaforma è stata sviluppata in collaborazione con l'australiana Power Ledger.
Ridurre la centralizzazione e l’impronta di carbonio
Nel 2018 il Giappone è stato il quinto maggiore consumatore di elettricità al mondo, ma ha prodotto solamente il 17,5% della sua energia a partire da fonti rinnovabili.
A maggio il Ministero dell’Economia, del Commercio e dell’Industria del Paese ha deciso di continuare a concedere i certificati attestanti l’origine non fossile dell’energia (non-fossil fuel value certificates, NFV). Questi documenti forniscono ai rivenditori di energia una attestazione del fatto che la quantità di energia considerata è stata effettivamente prodotta a partire da fonti di energia rinnovabile.
Tali certificati possono anche essere impiegati per valutare quali centrali di produzione di energia stiano contribuendo maggiormente in termini ambientali, con l’intento di stimolare gli investimenti nei settori green. Questi certificati sono inoltre oggetto di scambio, in maniera analoga ad altre forme di certificati in materia di energia rinnovabile (renewable energy certificates, REC).
Tuttavia, in Giappone i certificati sull’origine dell’energia e l’attuale sistema impiegato per ridurre l’impronta di carbonio rimangono “complessi e frammentati”.
Ai sensi del nuovo contratto, KEPCO si avvarrà di Power Ledger per creare, monitorare, scambiare e gestire le appliance di rete virtuali (NVA) generate a partire da pannelli solari installati sui tetti.
Il sistema sfrutta la natura immutabile e decentralizzata della blockchain per monitorare i certificati durante il loro periodo di validità, riducendo così la possibilità che vengano duplicati. Power Ledger emette token legati a certificati REC che sono conservati in un wallet KEPCO centralizzato.
Il periodo di prova congiunto tra KEPCO e Power Ledger avrebbe dimostrato che permettere ai produttori di energia di vendere la propria energia eccedentaria attraverso la piattaforma ha costituito per loro un’ottima modalità di monetizzazione dei loro investimenti in energie rinnovabili. Questo permette chiaramente ai consumatori di avere accesso a fonti di energia green a prezzo inferiore.
Il nuovo periodo di prova permetterà ai clienti di KEPCO di utilizzare i propri NVF per rispondere alle critiche mosse da RE100, un’iniziativa globale lanciata dall’associazione per il clima Climate Group in collaborazione con il Carbon Disclosure Project (CDP). L’iniziativa accetta i certificati NVF a patto che gli stessi abbiano monitorato dati forniti dai governi.
Il test partirà a dicembre e i primi risultati si avranno a marzo 2020.
Precedenti iniziative legate a REC e basate su blockchain
A giugno il maggiore fornitore di energia sudcoreano, la Korea Electric Power Corporation, ha sottoscritto un contratto con due fornitori locali. Il contratto era volto a creare un sistema basato su blockchain per lo scambio di certificati REC.
Nell’autunno del 2018 la società ha anche annunciato che avrebbe sfruttato la blockchain e altre soluzioni comprendenti le energie rinnovabili per sviluppare una micro-rete elettrica di nuova generazione.