Javier Milei, candidato presidenziale pro-Bitcoin (BTC), non è riuscito ad ottenere la vittoria al primo turno delle elezioni presidenziali argentine e ora dovrà vedersela con Sergio Massa, ministro dell'Economia, nel ballottaggio del 19 Novembre.

Il 23 Ottobre, i risultati elettorali forniti da Bloomberg hanno mostrato che, con il 90% dei voti scrutinati, Massa era in testa con oltre il 36% dei consensi, mentre Milei era in svantaggio con poco più del 30% dei voti.

I candidati avevano bisogno del 45% dei voti o del 40% con un vantaggio di 10 punti percentuali per aggiudicarsi la presidenza.

Risultati in Argentina al 23 Ottobre, ore 1:00 UTC, con oltre il 90% dei voti scrutinati. Fonte: Bloomberg

Il risultato potrebbe essere considerato inaspettato, dal momento che Milei ha conquistato il maggior numero di voti nelle primarie presidenziali del Paese, tenutesi ad Agosto, conquistando circa il 30% dei voti, dato che inizialmente lo poneva come favorito per le presidenziali.

Milei si definisce un anarco-capitalista, ha manifestato la volontà di ridurre le dimensioni del governo e di abolire la banca centrale argentina, sostenendo che si tratta di una truffa. Ha anche in programma di abbandonare il peso argentino per il dollaro americano, imitando El Salvador, Paese Bitcoin-friendly.

La coalizione La Libertad Avanza di Milei è stata descritta come una via di mezzo tra il movimento libertario e quello populista di estrema destra.

Milei ha anche definito Bitcoin una reazione contro i "truffatori delle banche centrali" e ha affermato che la valuta fiat permette ai politici di truffare gli argentini con l'inflazione.

Massa, invece, si è impegnato a lanciare una moneta digitale della banca centrale (CBDC), se eletto, per "risolvere" la lunga crisi inflazionistica dell'Argentina e ha respinto l'idea di adottare il dollaro.

Il voto arriva mentre il 40% degli argentini si trova ad affrontare la povertà e si è stancato della crescente crisi del debito del Paese. L'inflazione annuale si avvicina al 140%.

L'Argentina si recherà nuovamente alle urne il 19 Novembre. Il candidato che otterrà il maggior numero di voti vincerà la presidenza per un mandato di quattro anni.