Secondo quanto riportato il 30 marzo dal quotidiano Sputnik, la Banca nazionale del Kazakistan starebbe considerando di mettere un divieto sugli exchange di criptovalute che usano la valuta nazionale, il tenge, e sulle attività di mining.

Daniyar Akishev, il presidente dell'istituzione, ha sottolineato l'approccio molto conservativo della banca, che ha intenzione di applicare "restrizioni estremamente severe":

"Pertanto, vogliamo bandire gli exchange di valute digitali che utilizzano la valuta nazionale. Vogliamo vietare le attività del mercato azionario in quest'area, così come tutte le attività di mining ".

Secondo Akishev, il problema alla base delle criptovalute è la mancanza di regolamentazioni, che le renderebbe lo "strumento ideale per il riciclaggio di denaro e l'evasione fiscale:"

"Vogliamo ridurre al minimo i rischi legati al mercato nazionale, ma nessuna banca centrale dispone di tutti gli strumenti per controllare il mercato internazionale."

Akishev ha dichiarato che la "maggior parte" dei funzionari governativi del Kazakistan approverebbe queste regolamentazioni stringenti.

Lo scorso autunno, il Kazakistan si era mostrato più interessato alle possibilità offerte dalle criptovalute e dalla tecnologia Blockchain, in quanto l'Astana International Finance Centre (AIFC), finanziato dal governo, stava lavorando alla creazione della propria criptovaluta, il CryptoTenge. A novembre, la Blockchain and Cryptocurrency Association del Kazakistan ha anche richiesto al governo il permesso di condurre attività ufficiali.

A marzo, uno studio condotto dal motore di ricerca Yandex ha evidenziato che quest'anno i cittadini kazakistani stavano cercando termini relativi alle criptovalute più frequentemente rispetto al 2017.