Secondo una nuova legislazione approvata oggi al Senato del Kazakistan, le società crypto operanti nel Paese saranno soggette alle normative antiriciclaggio (AML). La nuova legge amplia il sistema di monitoraggio finanziario nazionale, così da coprire anche i fornitori di servizi legati alle criptovalute.

La nuova legislazione stabilisce anche un istituto giuridico di funzionari pubblici: ogni qual volta un'azienda lancerà un servizio di trading di criptovalute o emetterà un proprio asset digitale, sarà tenuta a informare il Ministero dello sviluppo digitale, dell'innovazione e dell'industria aerospaziale del Kazakistan. L'istituto sarà incaricato di condurre una valutazione del rischio, verificando che vengano seguite tutte le norme Know Your Customer e AML.

La senatrice Olga Perepechina ha dichiarato che attualmente il sistema di monitoraggio finanziario del Kazakistan non copre le entità legali che gestiscono asset digitali, consentono il trading, o offrono servizi per la conversione di criptovalute in contanti, beni materiali e altre proprietà.

La senatrice ha avvertito che questa mancanza di supervisione permette la rapida diffusione di reati come riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo, nonché la crescita del mercato nero. I criminali informatici, terroristi compresi, sono incentivati a usare le criptovalute per finanziare le proprie attività.

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Ad ogni modo, la proposta non è stata ancora approvata dal presidente del Paese, Kassym-Jomart Tokayev. Il mese scorso, Tokayev ha richiesto la rapida regolamentazione del mining di Bitcoin (BTC), evidenziando il deficit energetico causato da tale attività. Grazie al costo estremamente basso dell'elettricità nel territorio, la nazione dell'Asia Centrale è divenuta una delle mete preferite dei miner cinesi, costretti dal governo ad abbandonare la Cina e a spostare le proprie operazioni altrove.

Un rapporto pubblicato dal Data Center Industry & Blockchain Association del Kazakistan stima che nei prossimi cinque anni il mining di criptovalute potrebbe assicurare al Paese entrate per 1,5 miliardi di dollari. Attualmente il Kazakistan è la seconda nazione al mondo in termini di hash rate di Bitcoin, dietro soltanto agli Stati Uniti